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Garlasco, oggi la ripresa dell’incidente probatorio, inquirenti alla ricerca di impronte e tracce all’interno della spazzatura di casa Poggi

Al centro della nuova giornata di analisi ci saranno ancora una volta gli oggetti rinvenuti all’interno della spazzatura della villetta di via Pascoli e quelli utilizzati da Chiara Poggi per la colazione, poco prima di aprire la porta al suo assassino

10 Settembre 2025

Garlasco, oggi la ripresa dell’incidente probatorio, inquirenti alla ricerca di impronte e tracce all’interno della spazzatura di casa Poggi

Dopo la pausa di agosto, si torna in Questura per un nuovo appuntamento dedicato all’analisi dei reperti. Al centro dell’attenzione ci saranno i rifiuti rinvenuti nella villetta di via Pascoli il giorno del delitto. Gli esperti lavoreranno per individuare non solo materiale genetico, ma anche impronte digitali e altre tracce. Un passaggio chiave in un’indagine che, a 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, torna a riaprirsi.

Garlasco, oggi la ripresa dell’incidente probatorio, inquirenti alla ricerca di impronte e tracce all’interno della spazzatura di casa Poggi

Oggi 10 settembre si ritorna in Questura per un altro appuntamento dell'incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Dopo qualche giorno di pausa ad agosto periti, avvocati e i genetisti delle diverse parti ritornano a occuparsi dei reperti trovati il giorno del delitto all'interno della villetta in cui il 13 agosto del 2007 è stata uccisa Chiara Poggi e su cui si è tornato a indagare dopo 18 anni e dopo che la Procura di Pavia ha iscritto nel registro degli indagati (per la terza volta) Andrea Sempio. Ora è tempo di trovare non solo materiale genetico ma anche eventuali impronte e tracce.

Al centro della nuova giornata di analisi ci saranno ancora una volta gli oggetti rinvenuti all’interno della spazzatura della villetta di via Pascoli e quelli utilizzati da Chiara Poggi per la colazione, poco prima di aprire la porta al suo assassino. Per la giustizia, in via definitiva, quell’assassino è Alberto Stasi. Proprio su alcuni reperti, come il barattolo di Estathé e quello di Fruttolo, nelle scorse settimane era stato individuato il DNA sia della vittima sia dell’ex fidanzato.

Adesso, però, gli inquirenti intendono spingersi oltre, cercando possibili impronte digitali di altre persone. "Si mettono i reperti in una camera di fumigazione per vedere se ci sono delle impronte. Se sì, capiremo poi se possono essere utili o no alle indagini", ha spiegato Marzio Capra, genetista della famiglia Poggi. Gli accertamenti sono stati affidati al dattiloscopista Domenico Marchigiani.

Un passaggio delicato, perché la spazzatura non era mai stata sottoposta a esami approfonditi in questi 18 anni. Gli inquirenti dell’epoca non l’avevano ritenuta centrale, anche alla luce delle dichiarazioni di Stasi che aveva sempre sostenuto di aver cenato la sera prima con la fidanzata. Tuttavia, stabilire con precisione quando siano stati consumati gli alimenti ritrovati tra i rifiuti potrebbe rivelarsi decisivo.

Se, ad esempio, si accertasse che l’Estathé con il DNA di Stasi fosse stato bevuto la mattina del 13 agosto e non la sera precedente, ciò significherebbe che il giovane si trovava nella villetta di Chiara poco prima del delitto. Una verifica complessa, che difficilmente potrà restituire un orario certo, ma che oggi potrebbe almeno far emergere impronte o tracce di altre persone eventualmente entrate in casa Poggi nei giorni dell’omicidio.

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