26 Agosto 2025
Secondo Vittorio Fineschi, medico legale alla Sapienza di Roma, "sul corpo di Chiara Poggi ci sono diverse lesioni non compatibili con lo stesso mezzo". I colpi sul corpo di Chiara non sono dello stesso tipo e non sembrano provenire da uno stesso oggetto, e dunque, gli assassini potrebbero essere stati più di uno, secondo Fineschi. Questa una delle ipotesi fatte dall'esperto sul caso Garlasco a pochi giorni dalla notizia della possibile riesumazione del corpo di Chiara Poggi, uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007. "Quale mezzo è stato usato?" domanda l'esperto intervistato alla trasmissione Filorosso suggerendo che le modalità lesive contro il corpo della vittima, riferibili alcune ad un tagliente, altre ad un bastente, potrebbero risalire all'uso o di due strumenti differenti, o ad un unico mezzo usato in modi diversi. "Un unico strumento? E se sì, evidentemente con modalità diverse di utilizzo. Ma possiamo anche ipotizzare che non sia un unico mezzo e che vi sia una contemporaneità d'azione - l'azione battente e l'azione tagliente - poste in essere da due persone diverse che hanno agito simultaneamente o negli stessi tempi".
Interrogativi che, continua il medico legale, potrebbero trovare risposta con la possibile esumazione del corpo della ragazza di cui si sta parlando in queste ore dopo che la Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone ha deciso di rivolgersi all'anatomopatologa Cristina Cattaneo nominandola consulente. "L'esumazione del corpo può far esaltare degli aspetti all'epoca presi poco in considerazione. Elementi che potrebbero completare il mosaico" dice Fineschi. Posizione contraria a quella sostenuta da uno degli avvocati di Andrea Sempio, Massimo Lovati, che alla trasmissione televisiva Zona Bianca ha dichiarato a proposito dell'esumazione: "Non servirebbe assolutamente a nulla (...) non intravedo nulla che possa inficiare o contribuire né in bene, né in male la posizione del mio assistito".
La riesumazione della salma di Chiara Poggi avvenne già una prima volta, quando durante l'autopsia non fu pesata. Oggi Gian Luigi Tizzoni, uno degli avvocati di parte civile, commenta così quella che sarebbe la seconda riesumazione: "Non ci possiamo opporre, anche se questa eventuale decisione creerà inevitabilmente dolore alla famiglia Poggi. Certo non ci sorprenderebbe ma nessun dato tecnico aggiuntivo potrà arrivare da questo esame". Posizione dunque concorde con quella di Lovati: una seconda indagine sul corpo della vittima non aggiungerebbe nulla alle risultanze già acquisite da tempo. Anche perché esistono "plurimi accertamenti di medici legali in qualità di consulenti e periti che hanno escluso la possibile partecipazione di due persone al delitto". In ogni caso, afferma Tizzoni, la Procura di Pavia "si assumerà la responsabilità morale" della decisione.
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