14 Agosto 2025
Neonato (Poixabay)
All'ospedale di Bolzano sono morti nelle ultime ore due neonati prematuri, entrambi siti nello stesso reparto di terapia intensiva neonatale. I medici sospettano un'infezione da batterio Serratia come causa del decesso di entrambi. Sono iniziate, infatti, le misure di contenimento nel nosocomio interessato.
Tragedia all’ospedale di Bolzano, dove due neonati prematuri sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro nel reparto di terapia intensiva neonatale. Il primo decesso è avvenuto martedì 12 agosto, il secondo nella notte tra il 12 e il 13 agosto. Entrambi i piccoli erano nati da pochi giorni e avevano un sistema immunitario ancora immaturo.
Secondo le prime indagini mediche, la causa sarebbe un’infezione da Serratia, un batterio appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, noto per la sua capacità di provocare gravi infezioni ospedaliere, soprattutto nei pazienti più fragili. Il germe è stato isolato il 13 agosto e, in base alle ipotesi attuali, potrebbe essere stato introdotto dall’esterno, forse dalle mani non perfettamente pulite di una delle madri.
La Serratia marcescens, la specie più comune negli ospedali, può trovarsi in ambienti umidi come acqua, superfici e strumenti sanitari. Nei neonati prematuri può causare sepsi, insufficienza respiratoria e altre complicazioni potenzialmente letali. Il principale fattore di rischio per contrarre l’infezione è proprio il ricovero ospedaliero, in particolare in reparti che utilizzano cateteri, ventilatori o altre apparecchiature invasive.
Il primario del reparto, Alexander Staffler, ha disposto il trasferimento di tutti gli altri piccoli pazienti in un’altra sezione per contenere la diffusione. Intanto, la direzione sanitaria ha rafforzato i protocolli igienici e avviato un controllo capillare su ogni postazione, dagli incubatori agli strumenti medici.
Per giovedì 14 agosto, i vertici dell’Azienda sanitaria altoatesina hanno convocato una conferenza stampa per illustrare le misure adottate e gli sviluppi delle indagini. Al momento, non risultano altri neonati contagiati, ma l’attenzione resta massima.
Gli esperti ricordano che, pur essendo diffusa in natura, la Serratia non è normalmente presente nella flora intestinale umana. Le infezioni gravi si manifestano soprattutto in contesti ospedalieri e colpiscono pazienti immunodepressi o con difese compromesse.
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