18 Giugno 2025
Fonte foto: Imagoeconomica.it
Riccardo Bossi, figlio del fondatore della Lega, Umberto Bossi, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Varese a 16 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia. Le violenze risalgono al 2016, anno in cui la madre, Gigliola Guidali, lo avrebbe denunciato alle forze dell'ordine. La difesa di Bossi sottolinea l'infondatezza delle accuse, visto anche il ritiro della denuncia da parte di Guidali, e chiede di andare in appello.
L'uomo è stato condannato oggi presso il Tribunale di Varese per fatti risalenti al 2016, anno in cui Bossi era tornato a vivere con la madre Gigliola Guidali. La donna lo aveva allora denunciato per maltrattamenti e minacce a causa di alcuni gesti che lui avrebbe compiuto durante delle liti fra i due. Alla base della sentenza, ci sarebbero due episodi presunti: uno nel quale Bossi avrebbe strappato un ferro da stiro dalle mani di Guidali e lo avrebbe scagliato a terra, l'altro nel quale avrebbe svuotato la lettiera del gatto nel letto della madre.
Alla base dei litigi, le insistenti richieste di denaro da parte di Bossi. In un'occasione, l'uomo avrebbe aggredito fisicamente la donna, lanciandola contro il muro e facendole sbattere la testa. Bossi avrebbe poi minacciato la madre di vendere tutti i beni familiari. Guidali ha deciso poi di allontanarsi da casa per un breve periodo di tempo, denunciando il figlio di maltrattamenti e minacce.
In un secondo momento, i rapporti fra Bossi e Guidali si sarebbero appianati, tanto che la donna ha ritirato la denuncia rivolta verso il figlio. L'accusa di minacce è effettivamente caduta, mentre quella di maltrattamenti, essendo un reato perseguibile d'ufficio, è rimasta. Fino a oggi, giorno in cui Riccardo Bossi è stato condannato a un anno e 4 mesi. L'uomo non si è mai presentato in aula durante il procedimento. Il suo legale, l'avvocato Federico Magnante, ha già annunciato che farà ricorso in appello.
Non è la prima vicenda giudiziaria che coinvolge Bossi: a gennaio è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza per interi mesi. Nel 2019, invece, è stato denunciato per non aver pagato il conto in un noto ristorante di Firenze.
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