30 Aprile 2025
James Cutfield, fonte: Facebook, @DirettaSicilia.it
Il capitano del Bayesian, in neozelandese James Cutfield, fu trasportato al pronto soccorso di Termini Imerese dopo il naufragio dello yacht marchiato Perini Navi. Una volta in ospedale avrebbe rifiutato qualsiasi cura medica, anche di essere medicato con alcol e cotone, per “paura di essere avvelenato” dai servizi segreti.
Un retroscena emerge dal naufragio dello yacht Bayesian, avvenuto a poca distanza dal porto di Porticello, e finito nelle cronache per il coinvolgimento di un’imbarcazione di lusso firmata Perini Navi, dichiarata “inaffondabile”. Secondo quanto appreso da fonti vicine all’inchiesta, il capitano dell’imbarcazione, il neozelandese James Cutfield, avrebbe rifiutato le cure mediche presso il pronto soccorso di Termini Imerese per il timore di essere avvelenato da personale “corrotto” dai servizi segreti.
Cutfield, soccorso nelle ore successive al naufragio e trasportato in ospedale insieme ad altri superstiti, avrebbe opposto un netto rifiuto anche a semplici medicazioni con alcol e cotone, insistendo con il personale sanitario che non si fidava di nessuno, nemmeno degli infermieri. “Potrebbero aver ricevuto istruzioni da agenzie segrete,” avrebbe detto con tono allarmato, secondo una testimonianza riportata da chi era presente nei corridoi del pronto soccorso.
Una tromba d'aria ha colpito il Bayesian sul quale viaggiavano 22 persone, ma sono i nomi dei dispersi a fare notizia: tra questi il tycoon Mike Lynch, definito il "Bill Gates britannico", e Jonathan Bloomer, presidente della banca americana Morgan Stanley.
C'è chi ritiene che a bordo del Bayesian ci fossero agenti dei servizi segreti, mentre è ormai accertato come Darktrace, l'azienda del primo, avesse rapporti stretti con l'intelligence israeliana.
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