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Naufragio Palermo, tutte le ipotesi sull’affondamento del Bayesian: da portelloni e oblò aperti alla chiglia mobile retratta al "difetto di progettazione"

Gli inquirenti al lavoro per chiarire le dinamiche e le responsabilità dietro la tragedia che ha causato la morte di sette persone

22 Agosto 2024

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Ripercorriamo tutte le ipotesi sull’inabissamento del Bayesian, la barca a vela dal valore di 30 milioni di sterline che lunedì 19 agosto in mattinata è affondata nel giro di pochi istanti dopo aver trascorso una notte burrascosa in rada a Porticello (Palermo). In questi giorni, le ricostruzioni si rincorrono, anche se al momento quelle più accreditate vanno da portellone e oblò aperti durante la tromba marina che ha investito il natante, al 'difetto di progettazione' segnalato dall’esperto di nautica Roberto Greco, passando per l’errore sulla chiglia retrattile sollevata e che avrebbe compromesso la stabilità della barca in caso di vento forte. Tra le altre, la tesi già smentita della frattura dell’albero da record del Bayesian, 75 metri e realizzato in alluminio. Una delle poche cose certe sino ad ora, è che la tromba d’aria che ha colpito la barca poco dopo le quattro di mattina, non può essere l’unico motivo dell’incidente che ha causato sette morti, tutti stranieri: il magnate inglese Mike Lynch, 59 anni, genio della tecnologia e la figlia Hannah di 18; il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer e la moglie Judy, 71 anni; l’avvocato americano Christopher Morvillo, 59 anni, e la moglie Neda, 57 anni; il cuoco di bordo, il caraibico Recaldo Thomas. Su dodici passeggeri, ne sono morti sei; su nove membri dell’equipaggio, ne è morto uno. In totale 22 persone erano a bordo del Bayesian quella notte.

Venti forti ma nessuna burrasca segnalata: la tesi dei portelloni aperti

Il capitano del natante, interrogato per ore dalla Procura di Termini Imerese, ha raccontato che una tromba d’aria sarebbe arrivata all’improvviso cogliendo di sorpresa tutto l’equipaggio. Sebbene le previsioni meteo indicassero venti forti, nessuna burrasca era prevista e dunque i responsabili a bordo non avrebbero seguito l’obbligo di chiudere tutto, previsto in quest’ultimo caso: i portelli d’ingresso e gli oblò erano aperti, come avviene spesso quando si resta ancorati in rada per la notte. Proprio l’apertura dei portelli, potrebbe aver permesso ai 15 superstiti di salvarsi in fretta, ma altrettanto in fretta potrebbe aver provocato l’inabissamento del Bayesian, velocizzandolo. A distanza di giorni, sembra questa l’ipotesi più accreditata su cui sta lavorando anche la procura siciliana, guidata da Ambrogio Cartosio e che finora non ha fatto trapelare nulla né sulle ipotesi di reato né sui possibili indagati. Si sa che i magistrati stanno interrogando i superstiti (15 persone, tra cui una bambina di un anno) e che hanno già sentito per ore il capitano del veliero, il neozelandese James Cutfield, 51 anni, per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente.

La tesi sul "difetto di progettazione" presente anche in altri modelli Perini

Mentre proseguono le riflessioni sulle cause del naufragio del 56 metri in origine Salute e ribattezzato Bayesian a seguito del restauro operato nei cantieri navali di Perini Navi di Viareggio e decorata dall'interior designer Rémi Tessier, il cantiere si difende per mezzo della capogruppo The Italian Sea Group (Tisg), tentando di fugare ogni dubbio sull'integrità della struttura della barca e sulla sua sicurezza. Dalle prime ricostruzioni, infatti, si era diffusa la notizia che l'albero da 75metri in alluminio del super-yacht si fosse spezzato durante una tromba d’aria e fosse caduto sul Bayesian fermo in rada, ma in seguito alle immersioni dei sommozzatori di Guardia Costiera e Vigili del fuoco, era stato riferito di uno scafo e di un albero maestro integri. In particolare l’albero, sembrerebbe essere perfettamente attaccato allo scafo e non lesionato almeno nei primi 50 metri. Per questo, fonti vicine al gruppo guidato dal Chief Executive Officer (CEO) e fondatore Giovanni Costantino, hanno gli occhi puntati sulla vicenda con allerta massima e attendono le perizie: il gruppo si direbbe certo della sicurezza della nave e dell’integrità della sua struttura, tanto da valutare cause legali per i danni d’immagine che Perini starebbe subendo. Nel mentre però, l'esperto di nautica e di barca a vela Roberto Greco, aveva riferito al Giornale d'Italia che la nave di lusso sarebbe "affondata per un difetto di progettazione: con trombe marine può imbarcare 200 tonnellate d’acqua in pochi secondi ma gli scarichi dei pozzetti sono sottodimensionati e non permettono all'acqua di defluire correttamente, facendo scuffiare l’imbarcazione". Almeno altri 4 modelli della Perini Navi presenterebbero lo stesso difetto e corrisponderebbero ai seguenti: Burrasca, Santa Maria, Rosehearty e Selene. La Bayesian vanta, oltre al classico pozzetto di poppa, un ampio pozzetto di prua.

L’ultima ricostruzione: la chiglia retrattile che doveva essere abbassata ma che non lo era

L’ultima delle ricostruzioni più diffuse sul naufragio di Palermo, arriva da un’ipotesi del Financial Times che punterebbe il dito sulla chiglia del mega-yacht: specificatamente, sulla chiglia mobile o retrattile (detta anche deriva mobile), montata sulla barca. Anche in questo caso, l’affondamento a Porticello potrebbe essere stato provocato da un errore umano. Secondo i dati del costruttore Perini Navi, la chiglia mobile è un sistema che porta all’abbassamento di quest'ultima fino a 10 metri di profondità. Il documento di Perini Navi fornisce le dimensioni della chiglia in posizione sollevata (4,05 metri) e in posizione discesa (9,83 metri). Se la cosiddetta deriva mobile fosse stata abbassata completamente, l’imbarcazione avrebbe avuto una maggiore stabilità in caso di tromba marina. Se invece fosse stata sollevata, ciò avrebbe compromesso la stabilità anche in caso di vento forte. Per questo il quotidiano britannico ipotizza un errore del comandante, salvo l’impossibilità di usare la tecnica a causa della velocità della burrasca: potrebbe non esserci stato il tempo per abbassare la chiglia mobile, perché per completare l’operazione serve almeno mezz’ora.

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