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Policlinico Umberto I, rimossa mandibola a un 35enne per scambio di biopsie, dopo l'intervento la paralisi facciale, poi la scoperta: "Il dna non è mio"

L'uomo: "Ora qualcuno è malato e non lo sa"; aperta indagine per lesioni personali

20 Febbraio 2025

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fonte: imagoeconomica

Episodio di malasanità al Policlinico Umberto I di Roma. Un uomo di 35 anni si è visto diagnosticare un tumore "gravissimo" per il quale avrebbe dovuto affrontare la chemioterapia e la rimozione della mandibola. Dopo la notizia che lo ha sconvolto, all'uomo è stata rimossa la mandibola; inoltre dopo l'intervento è stato colpito da una paralisi facciale. Il 35enne porta i vetrini della biopsia all'università Cattolica per chiarimenti e gli viene comunicata l'assurda notizia: il dna non è il suo. Ora è senza mandibola e un'altra persona ha ancora il cancro.

Scambio di biopsie, rimossa mandibola a un 35 per tumore inesistente

A maggio dell'anno scorso l'uomo si era recato nella clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I per la rimozione di una cisti e di un dente del giudizio. La cisti viene inviata al laboratorio, come da prassi, per un esame istologico, dal quale risulta "positiva". Al 35enne viene diagnosticato un osteosarcoma; "Io e la mia compagna ci siamo sentiti devastati" ha raccontato l'uomo. La procedura per affrontare la malattia, secondo i medici, prevede la rimozione della mandibola e poi 9 cicli di chemioterapia. A luglio l'operazione: la mandibola viene rimossa e viene impiantata un placca per sostituirla. Al risveglio, il 35enne si accorge che la parte destra del viso è paralizzata, "come deformata". A settembre gli viene comunicato il risultato dell'esame istologico sull'osso: "negativo". "Io e la mia compagna rimaniamo confusi. Mi dicono che sono stato fortunato a essermi operato in tempo e il tumore non ha attecchito", racconta l'uomo. La chemioterapia per i medici non è più necessaria ma il 35enne decide di far fare degli esami da un altro istituto. Porta così i vetrini della biopsia all'università Cattolica dove gli viene comunicato la notizia: "il dna non è il mio. Non ho più la mandibola. Ma non ho il tumore. Qualcun altro invece sta male e non lo sa”.

L'errore medico è stato causato probabilmente da uno scambio di biopsie ma ora la pm Eleonora Fini indaga per lesioni personali gravissime. Del vero malato di tumore non si sa ancora nulla.

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