09 Gennaio 2025
Tentato omicidio: è questa l’ipotesi di reato formulata dalla procura di Genova dopo la brutale aggressione subita all’alba del primo gennaio da un cittadino ecuadoriano trovato esanime in via Jori, nel quartiere di Certosa. Stando ai primi accertamenti dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Marcello Maresca, la vittima avrebbe subito un vero e proprio pestaggio, forse una spedizione punitiva, da parte di persone che lo hanno massacrato a calci, pugni e a sprangate.
L’uomo è ancora ricoverato in rianimazione all’ospedale Galliera, dove era stato portato d’urgenza con ferite gravi al viso e alla testa, ed è considerato ancora in pericolo di vita. Inizialmente si sospettava potesse essere caduto, visto anche il tasso di alcol nel sangue, ma una volta arrivato in ospedale i medici hanno capito che le ferite erano compatibili con dei colpi, alcuni inferti con particolare violenza. A chiamare il 112 era stato un passante che aveva notato il corpo in strada, immobile, poi i sanitari avevano avvisato i carabinieri.
Gli investigatori intanto hanno rintracciato e denunciato un ventenne, che quella mattina era accompagnato da altri due giovani – 18 e 24 anni – scappati subito dopo l’aggressione e denunciati per omissione di soccorso. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Sampierdarena sono riusciti a risalire a loro grazie all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, che hanno in parte ripreso l’aggressione. Nelle immagini si vede il ventenne avvicinarsi al quarantatreenne. Poi si presume sia stato lui a colpirlo con violenza alla testa con un pugno, facendolo crollare a terra. Nella caduta l’uomo aveva battuto la testa, procurandosi un trauma cranico e diverse fratture. Per chiedere una misura però occorrono ulteriori accertamenti.
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