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Cortei pro Palestina vietati a Roma il 5 ottobre, Viminale applica censura, divieto notificato ai promotori di due manifestazioni

Gli attivisti sulla pagina Facebook Forum Palestina: "perimetro delle libertà politiche e di espressione nel nostro paese viene delimitato dai sionisti, inaccettabile"

25 Settembre 2024

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Fonte: Facebook, Forum Palestina

Due cortei pro Palestina sono stati vietati dalla Questura di Roma, originariamente indetti nella Capitale per il 5 ottobre: il Viminale applica la censura e la questura capitolina emette il divieto notificato ai promotori di due diverse manifestazioni. Organizzate a due giorni dal primo anniversario dell’attacco compiuto da Hamas in Israele, tali manifestazioni salterebbero per i troppi rischi legati alla gestione dell’ordine pubblico: la questura ha infatti motivato la sua scelta scrivendo nel divieto emesso che "le espressioni utilizzate per pubblicizzare le iniziative per sostenere la causa palestinese il 5 ottobre hanno una motivazione non compatibile con il diritto di manifestare pacificamente, garantito dall’ordinamento giuridico vigente". Una motivazione decisamente contraddittoria secondo gli attivisti dei diversi comitati che avevano indetto gli eventi, i quali hanno risposto oggi in un post pubblicato sulla pagina Facebook Forum Palestina, che riunisce diverse realtà contrarie al genocidio: "il perimetro delle libertà politiche e di espressione nel nostro paese viene delimitato dai sionisti e dalla stampa di destra e questo è del tutto inaccettabile".

Le paure della questura e la risposta degli attivisti

Dopo 354 giorni dall’inizio del conflitto nella Striscia il 7 ottobre 2023, le vittime dell’offensiva israeliana hanno superato i 40.000 morti, secondo i funzionari sanitari palestinesi. Dal 7 ottobre 2023 ad oggi, si conterebbero almeno 41.495 palestinesi uccisi e 95.818 rimasti feriti, come riporta il Ministero della Salute di Gaza. Tra le associazioni promotrici vi sono Giovani palestinesi d’Italia, Associazione dei Palestinesi in Italia, Udap (Unione democratica arabo-palestinese) e Comunità palestinese d’Italia. All’attenzione del Ministero dell’Interno italiano, erano saltati in particolare i proclami dei Giovani palestinesi che, per lanciare l’iniziativa avevano definito il 7 ottobre la data della "rivoluzione" esaltando i "martiri di Gaza". Sebbene recentemente i cortei si sono svolti regolarmente, con l’approssimarsi dell’anniversario, il Viminale ritiene che ci possa essere un rischio concreto per l’ordine pubblico con il "tentativo di inneggiare all’eccidio" e all’organizzazione islamista di Hamas. Una decisione simile era stata presa a gennaio, in concomitanza con la ricorrenza del Giorno della Memoria e in quell’occasione il divieto dei cortei da parte delle Questure aveva causato momenti di tensioni in diverse città, in particolare a Milano dove i manifestanti vennero a contatto con le forze dell’ordine nel tentativo di forzare il blocco. "Incombe un genocidio a Gaza e un mattatoio in Libano e Israele continua impunemente ad esercitare il terrorismo di stato in Medio Oriente", scrivono gli attivisti sui social. Intanto a Roma è stata convocata per le 15.00 di questo sabato 28 settembre una manifestazione al Pantheon contro i bombardamenti israeliani in Libano, ma ci saranno cortei in diverse località d’Italia, sia per la Palestina che per il Paese dei Cedri.

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