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Genova, arrestato il ladro che derubava i malati oncologici dopo che avevano fatto la chemioterapia

L'uomo, 51 anni, è accusato di una serie impressionante di furti. Prima di entrare in azione aspettava che i pazienti, sfiniti dalle cure, si addormentassero

27 Settembre 2025

Genova, arrestato il ladro che derubava i malati oncologici dopo che avevano fatto la chemioterapia

Le ultime vittime del ladro seriale che rubava negli ospedali di mezza Italia erano pazienti sottoposti al ciclo di chemioterapia, all’interno dei padiglioni Ist al policlinico San Martino. Malati oncologici che, mentre dormivano a causa dei farmaci loro somministrati, venivano sistematicamente alleggeriti dal malvivente di tablet, auricolari, smartphone e portafogli. Non si fermava di fronte a nulla Stefano Boleto, 51 anni, disoccupato e sbandato genovese, noto alle forze dell’ordine per una serie di furti a danno di degenti degli ospedali di Genova ma anche di altre regioni di Italia.
Nel suo curriculum criminale risultano una cinquantina di furti, per la maggior parte avvenuti in strutture ospedaliere. Tra questi l’ex Istituto Tumori del San Martino ma anche l’ospedale pediatrico Gaslini, alla Colletta di Arenzano e al Dono Svizzero di Formia in Lazio. Boleto è finito nuovamente in carcere per aver derubato almeno due pazienti oncologici, finiti nel mirino mentre erano sottoposti alle terapie al San Martino. Nel primo caso è entrato nella camera di una degente che era uscita per andare in bagno e le ha rubato un tablet. Per farlo si è spacciato per lo zio della malata. Nel compiere il secondo reato che gli viene contestato, invece, ha fatto sparire dalla camera di un’altra malata un telefono cellulare lasciato sul comodino. In quel momento la paziente era addormentata proprio perché le stavano somministrando la terapia contro il cancro. Al suo risveglio ha detto agli infermieri di aver visto un uomo rovistare nella sua stanza, ma di non essere riuscita a chiedere aiuto proprio perché sotto l’effetto dei farmaci. Entrambi i furti sono avvenuti lo scorso 26 agosto e Boleto è stato ripreso dalle telecamere ad alta definizione dell’ospedale, che hanno certificato senza ombra di dubbio la sua presenza all’interno del Policlinico.

Dai video emerge la scaltrezza del cinquantunenne. L’uomo prima di entrare nel nosocomio è vestito in un modo e per uscire dall’ospedale si cambia, evidentemente per non dare nell’occhio. Non solo. Secondo quanto riscontrato poco dopo il furto, Boleto vende già il bottino a un ricettatore. Le indagini sono state svolte dalla quarta sezione della squadra mobile in collaborazione con i commissariati Foce-Sturla e Nervi. A coordinare l’inchiesta è stato il sostituto procuratore Luca Monteverde, che ha contestato l’aggravante di «aver commesso il fatto su cose esposte per necessità alla pubblica fede e in danno a persona ricoverata all’interno di un ospedale».
L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Elisa Campagna e nelle carte dell’inchiesta figura una terza accusa a Boleto: riguarda furti compiuti all’Università, dove ha rubato a uno studente lo zaino in cui custodiva un computer, auricolari Airpods d’ultima generazione e altri oggetti di valore.

La polizia, che già indagava su Boleto, ha rintracciato lo zaino rubato già ceduto dallo stesso a un rivenditore, a sua volta finito nei guai. Boleto si trova nella casa circondariale di Marassi. Era già stato arrestato in passato a Genova per aver compiuto furti sia al Gaslini sia alla Colletta di Arenzano. E però il suo nome era finito alla ribalta soprattutto per la condanna subita davanti al tribunale di Gaeta nel Lazio, che lo aveva giudicato colpevole di episodi più eclatanti a danno d’una serie di pazienti dell’ospedale Dono Svizzero, che si trova a Formia. Molto probabilmente, secondo quanto ricostruito, Boleto aveva lasciato Genova proprio per trovare nuovi campi dove delinquere, utilizzando la sua esperienza nel mondo ospedaliero.

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