26 Settembre 2025
Dopo la proposta della deputata dem Laura Boldrini sul consenso della donna, “scritto, libero, consapevole e inequivocabile”, prima e durante i rapporti sessuali, sono esplosi i MEME online. "Serve anche il notaio?", "Servono i testimoni?", si domandano alcuni mentre altri sono passati ai fatti creando "un'autocertificazione di manleva" scritta.
Sta circolando sui social un documento ironico che ha suscitato molte risate, ma anche riflessioni più profonde sul consenso scritto che la donna dovrebbe firmare non solo prima di un rapporto sessuale, ma anche durante. Si tratta di una finta autodichiarazione intitolata “Autodichiarazione di Manleva in caso di sco*ata occasionale”, presentata come se fosse un modulo ufficiale del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il documento, costruito con grafica e linguaggio che imitano quelli delle vere comunicazioni istituzionali, gioca sull’idea di dover formalizzare il consenso sessuale attraverso una burocrazia grottesca. Ci sono persino riferimenti alla responsabilità penale in caso di dichiarazioni false.
"La sottoscritta - si legge nel documento MEME - nel pieno possesso delle proprie capacità fisiche e mentali, dichiara sotto la propria responsabilità di dare la bernarda al Signor____ a titolo gratuito, come "vista e piaciuta". Di comune accordo, con la presente dichiarazione, si rinuncia a denunce per stupro, reclami per merce avariata o non corrispondente e quant'altro non contemplato dal "vista e piaciuta"".
Nella parte finale del documento viene anche chiesto di barrare la casellina di altre pratiche sessuali ammesse durante il rapporto, fra cui fellat*o, cunnilin*us, sessantan*ve, sculacciate varie. Si può anche indicare "altro", specificando dettagliatamente.
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