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Omicidio Spoleto, confessa il 32enne ucraino Shuryn Dmytro: "Ho ucciso io Bala Sagor, voleva indietro i soldi e l'ho accoltellato"

Spinto a collaborare dal proprio legale, il reo confesso ha fornito dettagli fondamentali per le indagini, permettendo agli inquirenti di recuperare l’arma del delitto, un coltello, e i resti del corpo di Sagor che non si trovavano all’interno del sacco nero scoperto da un residente nella serata di lunedì

26 Settembre 2025

Bala Sagor

Bala Sagor, fonte: Facebook, Bala Sagor

È stato Shuryn Dmytro, cuoco di 33 anni, ad uccidere e fare a pezzi Bala Sagor, il giovane di 21 anni trovato morto in un sacco abbandonato a Spoleto. L’uomo ha confessato l’omicidio nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari, che ha convalidato l’arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.

Secondo quanto emerso, il delitto sarebbe avvenuto la mattina di giovedì 18 settembre, al culmine di una lite per motivi economici. “L'ho ucciso io. Voleva indietro i soldi che mi aveva prestato, abbiamo litigato e l'ho colpito con una coltellata, avrebbe raccontato Shuryn al giudice Maria Silvia Festa, recatasi nel carcere di Spoleto per l’interrogatorio.

Omicidio Spoleto, confessa il 32enne ucraino Shuryn Dmytro: "Ho ucciso io Bala Sagor, voleva indietro i soldi e l'ho accoltellato"

All'origine dell’omicidio ci sarebbe un debito che il 33enne aveva contratto con la vittima. Secondo le indagini, i due si erano dati appuntamento quella mattina proprio per discutere della restituzione del denaro. L’incontro sarebbe degenerato, fino al gesto estremo.

Spinto a collaborare dal proprio legale, il reo confesso ha fornito dettagli fondamentali per le indagini, permettendo agli inquirenti di recuperare l’arma del delitto, un coltello, e i resti del corpo di Sagor che non si trovavano all’interno del sacco nero scoperto da un residente nella serata di lunedì.

Dopo l’omicidio, Shuryn avrebbe sezionato il cadavere e distribuito i resti in diversi punti della zona nel corso dei giorni successivi, utilizzando coltelli di cui ha indicato la posizione agli investigatori. Ha inoltre sostenuto di aver agito da solo.

Una versione che, pur se coerente con alcuni elementi già raccolti dagli investigatori, sarà oggetto di ulteriori accertamenti. Shuryn era infatti già finito nel mirino degli inquirenti dopo essere stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza mentre entrava a casa della vittima la mattina del 18 settembre e ne usciva ore dopo trasportando sacchi neri su una bicicletta.

Numerosi testimoni sentiti nei giorni scorsi hanno riferito che il 33enne avrebbe accumulato debiti legati alla ludopatia, tra cui proprio quello con Sagor, cui aveva chiesto un prestito. Le indagini proseguono ora per verificare ogni dettaglio della ricostruzione fornita e chiarire eventuali ulteriori responsabilità.

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