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Eredità Agnelli, sequestro per John, Lapo e Ginevra Elkann tra spartizioni su Whatsapp di preziosi per 170mln e trust fittizi - IL DECRETO

Indagini sulla frode fiscale e sulla battaglia legale contro la madre Margherita: un intreccio di spartizioni familiari e trust off-shore per sottrarre al fisco opere d'arte e gioielli di valore

25 Settembre 2024

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Eredità Agnelli sequestro frode fiscale e truffa

Proseguono le indagini della procura di Torino sull'eredità degli Agnelli, il tesoro dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann posto sotto sequestro preventivo tramite decreto della stessa procura, con l'accusa di essere stato occultato per essere sottratto a riscossione tributaria da 74,8 milioni di euro, ovvero pari a 42,8 milioni di Irpef evasa e 32 milioni di imposta di successione non versata. Stando a quanto sta emergendo dalle indagini, i 3 fratelli si sarebbero spartiti gioielli, quadri e stoviglie, scegliendo su Whatsapp ciascuno cosa voleva tenere. Beni preziosi, che insieme ai trust fittizi alle Bahamas hanno un valore totale stimato sui 170 mln di € e che sono stati fatti "figurare falsamente come regali effettuati dalla nonna, ancora in vita", in modo da sottrarli alla successione e quindi al fisco, oltre che alle pretese della madre Margherita Agnelli, con la quale combattono da anni una battaglia giudiziaria.

I nuovi dettagli emersi dalle indagini della procura di Torino

"I lingotti sono da tenere?", chiedeva John Elkann in una chat. Poco dopo il decesso di Marella Caracciolo, il 23 febbraio 2019, è scattata "una documentata spoliazione post-mortem dell'asse ereditario" da parte dei suoi tre nipoti, scrive la procura del capoluogo piemontese. La definisce così anche il giudice delle indagini preliminari di Torino, Antonio Borretta, che il 13 settembre ha disposto nei confronti dei tre fratelli Elkann, del loro commercialista di fiducia Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen, il sequestro preventivo di 74,8 milioni di euro: pari a 42,8 milioni di Irpef evasa e 32 milioni di imposta di successione non versata. Nell'esposto di Margherita Agnelli di dicembre 2022, dal quale è partita l'inchiesta della procura torinese per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato, era spiegato come fossero spariti dalle dimore dei suoi genitori 39 quadri (di Picasso, De Chirico, Balla, Bacon, Modigliani, Mondrian, Klee) e come i suoi figli avessero contribuito a creare una residenza fittizia in Svizzera per la nonna Marella allo scopo di tagliare fuori questa cospicua fetta del patrimonio dalla successione ereditaria e di tenerla nascosta alla madre Margherita, che nel 2004 firmò il patto successorio con cui rinunciava all'eredità. Tra i documenti sequestrati dai finanzieri torinesi, c'è una mail inviata il 15 aprile 2013 a John da un suo legale di fiducia, che specifica: "L'effettività della residenza in Svizzera deve essere presidiata sino al momento del decesso", altrimenti Margherita Agnelli "potrebbe agire avanti un Tribunale italiano per chiedere che la rinuncia all'eredità sia dichiarata nulla". John Elkann "appare, allo stato, l'effettivo regista ed attore primario della strategia di presidio della residenza elvetica della nonna", ha poi spiegato il gip.

Come sono stati ripartiti i beni tra i fratelli Elkann?

Dalle indagini della Gurdia di Finanza è emerso che i beni inventariati come regali "erano sempre stati nella disponibilità di Marella fino alla sua morte e solo dopo selezionati e fatti oggetto di spartizione da parte dei fratelli Elkann". John ha messo le mani su quadri e preziosi per un valore totale di 29,7 mln, tra cui il dipinto 'La Tour Eiffel Rouge' di Robert Delaunay (5,5 milioni), 'Batman' di Andy Warhol (10 milioni) e una serie di scatole in oro e pietre preziose, tra cui una tabacchiera del 1765 realizzata per Federico II, Re di Prussia. Lapo si sarebbe aggiudicato un servizio di 25 piatti dipinti da vari artisti russi, un anello di Bulgari, un dipinto di Monet, per un valore totale di 28,4 mln. A Ginevra, infine, un tesoretto da 111,7 mln: una coppia di orecchini pendenti con diamanti di Harry Winston (valore 78 mln), un pendente in brillanti da 5 mln, un anello con zaffiri e diamanti di Bulgari e tra i dipinti spiccano un 'Marilyn Monroe' di Warhol e un ritratto fatto da Francis Bacon dell'avvocato Agnelli.

Il decreto di sequestro della procura di Torino

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