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Omicidio Sharon Verzeni, autopsia: “Colpita velocemente con un coltello da cucina, non ha avuto il tempo di gridare aiuto”

In base ai riscontri del medico legale l'omicida ha agito con grande sicurezza e velocità

21 Agosto 2024

Omicidio Sharon Verzeni, applicato "metodo Yara", prelievi del Dna ai residenti di Terno d'Isola per trovare il killer

Sharon Verzeni, fonte: Facebook, @Prima Merate

Al momento è ancora un mistero l'omicidio di Sharon Verzeni, la giovane di 33 anni massacrata a coltellate a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi. In corso, in queste ore, gli ultimi accertamenti autoptici sul corpo che dovrebbero fornire agli investigatori del Comando provinciale di Brescia elementi utili per arrivare all'assassino. Dai primi esiti dell'autopsia, affidata al medico legale Matteo Marchesi, Sharon è stata aggredita in modo "fulmineo" e l'arma del delitto sarebbe stata una sola: un coltello da cucina con una sola lama.

Omicidio pianificato?

La velocità dell'attacco emersa dai rilievi autoptici indicherebbe che il delitto era stato pianificato. Si rafforza dunque l'ipotesi investigativa derivata dall'acquisizione delle immagini registrate dalle telecamere presenti in zona: il delitto è avvenuto in una zona nascosta agli occhi delle ben 50 telecamere installate nell'area dell'aggressione. 

Gli ultimi interrogatori

Sono stati nel frattempo nuovamente sentiti dagli inquirenti i familiari di Sharon, il fratello e la sorella prima, i genitori poi, ma dai loro interrogatori non è emerso alcun elemento utile o interessante per delineare lo scenario in cui potrebbe essere maturato l'omicidio a 21 giorni resta del tutto inspiegabile.

I limiti degli accertamenti tecnici

Dati e strumenti che sono al momento in uso agli inquirenti nel nostro Paese non consentono di stabilire se le coltellate che hanno massacrato Sharon sono state inferte da una persona mancina o destrorsa, elemento che in qualche modo avrebbe permesso agli investigatori di restringere, sia pure di poco, il cerchio degli indiziati.

Ancora non è dato sapere, inoltre, se l'assassino ha lasciato qualche traccia di Dna utile alle indagini sul corpo o sui vestiti della vittima o sugli oggetti repertati sulla scena dell'omicidio.

Si attendono nuovi esiti dalle indagini degli investigatori e dagli esami che sta effettuando il medico legale Matteo Marchesi in collaborazione con il Ris - il Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri.

 

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