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Giacomo Bozzoli, ritrovata a Marbella la sua Maserati, fu utilizzata dal 39enne per lasciare l'Italia il 24 giugno

La vettura era in una stradina secondaria della località scelta da Bozzoli per trascorrere alcuni giorni di vacanza con la compagna e il figlio prima di svanire nel nulla l'1 luglio

23 Luglio 2024

Giacomo Bozzoli, fuga in Maserati in un Paese al confine con l'Italia con la compagna e il figlio di 9 anni, deve scontare l'ergastolo

Giacomo Bozzoli, fonte: Facebook, @Questa è la Val Trompia

Dopo circa due settimane dal suo arresto, è stata ritrovata dalla polizia spagnola a Marbella la Maserati Levante di Giacomo Bozzoli, utilizzata dal 39enne per lasciare l'Italia il 24 giugno scorso nel tentativo di sottrarsi alla giustizia. La vettura era in una stradina secondaria della località scelta da Bozzoli per trascorrere alcuni giorni di vacanza con la compagna e il figlio prima di svanire nel nulla l'1 luglio. La Cassazione lo ha condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, gettato nel forno della fonderia di famiglia l'8 ottobre 2015.

Giacomo Bozzoli, la storia dell'omicidio dello zio gettato nel forno, dai 9 anni di libertà alla condanna all’ergastolo

Giacomo Bozzoli e la storia che ruota attorno all'omicidio dello zio. Tutto iniziò dopo le 19:15 dell'8 ottobre 2015, quando del titolare della fonderia si persero le tracce. Due minuti prima aveva telefonato alla moglie, Irene Zubani: "Sto uscendo adesso. Il tempo di cambiarmi e arrivo". I due avevano in programma una cena in una trattoria vicino casa.

Per i giudici il nipote Giacomo era vicino al forno tra le 19:15 e le 19:18, quando fu segnalata la “fumata anomala”. In quel momento il corpo di Mario Bozzoli sarebbe stato dato alle fiamme.

Il movente sarebbe doppio, legato all'odio verso lo zio e agli interessi economici: il nipote era l’unica persona "in cui è risultato coesistere, unitamente all’odio ostinato e incontenibile già molto tempo prima rispetto all’omicidio a sua volta germinato da un rancore altrettanto persistente e irremovibile nei confronti della vittima, anche l’interesse economico per ucciderla riconducibile agli interessi societari e familiari". È stato anche asserito che più nello specifico i nipoti tendevano a risparmiare sui costi e a gonfiare le fatture.

Il resto? Il 30 settembre del 2022 la condanna all'ergastolo per Giacomo Bozzoli dalla Corte d’Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò, pena confermata nel processo di secondo grado e poi dalla Cassazione il 1 luglio 2024. L'uomo è stato latitante per 11 giorni, prima del ritrovamento nella sua villa di Soiano del Lago, in provincia di Brescia, dove è stato trovato sotto il cassonetto del letto con un borsello nel quale erano contenuti 50mila euro in contanti. Non sono ancora chiare le tappe della latitanza di Bozzoli: di certo c'è che lo scorso 30 giugno è stato fotografato in un hotel di Marbella in Spagna, nel quale si era recato assieme alla compagna Antonella Colossi (rientrata in Italia il 5 luglio) ed il figlio. 

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