05 Luglio 2024
Fonte: lapresse.it
Una maxi-ispezione contro il caporalato è stata effettuata in tutta Italia lo scorso mercoledì. 310 aziende agricole sono state fatte passare al setaccio, facendo emergere molte irregolarità, a partire dall’alto numero di lavoratori in nero. I capi del governo richiedono ancora più ispettori del lavoro.
Dopo il terribile evento della morte del bracciante indiano Satnam Singh, qualcosa si è smosso. Un episodio così tragico ha portato una rinnovata attenzione sulle problematiche relative al lavoro in nero, alla sicurezza sul posto di lavoro e al caporalato. Una maxi-ispezione si è svolta lo scorso mercoledì, quando in un solo giorno 310 aziende agricole sono state controllate dagli ispettori del lavoro. Quanto è emerso conferma la gravità della situazione, se ben due aziende su tre sono risultate irregolari.
I dati, raccolti dall’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) e dal comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, sono stati annunciati pubblicamente dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, in occasione della commemorazione per le vittime degli incidenti sul lavoro alla Camera. Delle 310 aziende agricole indagate, ben 206, quindi il 66,45% di esse, sono risultate irregolari. 2.051 è invece il numero dei lavoratori controllati: 616 sono risultati irregolari (30,03%) e, di questi ultimi, 216 sono risultati completamente in nero (10,53%). Una gran parte dei lavoratori in nero, inoltre, è di origine straniera. Più di 780 posizioni lavorative (38,32%) sono risultate essere ricoperte da cittadini extracomunitari e circa il 40% di essi è impiegato irregolarmente – 96 in nero e 22 privi di permesso di soggiorno regolare. Notevoli anche i numeri da parte di chi ha svolto le ispezioni: sono infatti stati impiegati 690 Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dell'Arma territoriale e 550 ispettori dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, per un totale di 1240 unità.
I controlli hanno sortito un esito importante: sono stati adottati 128 provvedimenti di sospensione dell'attività (41,29%), per un importo pari a 250.800 euro. Di questi, 60 erano dovuti al lavoro in nero e 51 da violazioni gravi sulle norme di sicurezza sul lavoro. Multe e sanzioni amministrative sono state elevate, per un importo complessivo di oltre un milione e 600 mila euro.
171 persone sono state deferite all'autorità giudiziaria, di cui 157 responsabili aziendali per violazione della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra le province di Latina, L'Aquila, Torino, Cuneo, Rieti e Caltanissetta 10 persone sono state denunciate per il reato di caporalato. Infine, sono stati adottati due provvedimenti di sequestro.
Così si esprime la ministra Calderoni: "È stata la più grande operazione di vigilanza mai effettuata in un sola giornata e sarà certamente la prima di una serie iniziative". Non sono mancate anche le parole della presidente del consiglio Giorgia Meloni, che sprona a ulteriori ispezioni: "In questi mesi abbiamo disposto l'assunzione di 1.600 ispettori del lavoro in più, con l'obiettivo di raddoppiare il numero delle ispezioni durante il 2024".
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