Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Operaio morto sul lavoro a Catania, incastrato tra porta dell’ascensore e la cabina ad Aci Sant'Antonio, aveva 31 anni

La Cgil: “Non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite”

19 Aprile 2024

Operaio morto sul lavoro a Catania, incastrato tra porta dell’ascensore e la cabina ad Aci Sant'Antonio, aveva 31 anni

Fonte foto: Andrea Pistone FB

Shock a Catania, più precisamente ad Aci Sant’Antonio, dove Antonio Pistone, manutentore di ascensori di 31 anni, è morto, dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta dell’elevatore. Il corpo dell’uomo è stato successivamente liberato dai vigili del fuoco. La morte è stata immediata, per questo motivo i medici del 118 arrivati sul posto non hanno potuto fare nulla per salvare il ragazzo. All’interno della cabina dell’elevatore si trovava una donna, la quale si trova in stato di shock ed è stata soccorsa dai sanitari. Nel frattempo, si sono recati nel luogo del decesso anche i carabinieri per effettuare le indagini del caso. La ricostruzione dell'incidente è stata riportata dai vigili del fuoco di Acireale, i quali hanno specificato che l’ascensore si era mosso inavvertitamente nel momento in cui l’operaio stava effettuando dei lavori. Purtroppo, le cause della ripresa in funzione dell’elevatore non sono ancora chiare. Antonio Pistone era stato chiamato in quanto una donna era rimasta bloccata tra due piani.

La Cgil esprime il suo sentimento in merito alla vicenda: “rattristata e amareggiata”

Sulla morte del giovane Antonio Pistone è intervenuta anche la Cgil. "L'ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Catania", si legge. "Rattristata e amareggiata, partecipa al lutto della famiglia del giovane ascensorista Antonio Pistone. Non sono note le precise dinamiche dell'evento - aggiunge la Camera del lavoro del capoluogo etneo - ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite. Le proteste sindacali di queste settimane si sono concentrate proprio su questo concetto: ridurre a zero gli infortuni mortali non è solo possibile ma necessario. Qualcosa - osserva la Cgil etnea - deve cambiare nell'approccio aziendale e nei controlli. E deve avvenire subito".

Ugl Interviene sull’accaduto a Catania

Interviene sulla vicenda anche il segretario territoriale dell’Ugl di Catania, Giovanni Musumeci: “Anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario". "A nulla - aggiunge il sindacalista - servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice. Paghiamo la carenza di organico degli uffici dell'ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione. Purtroppo, i dati quest'anno sono allarmanti: 119 i morti nei primi 2 mesi dell'anno in Italia. La maggior parte degli incidenti - ricorda Musumeci - avviene in aziende a conduzione familiare con meno di cinque dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x