15 Aprile 2024
Domenico Arcuri, fonte: imagoeconomica
La procura ha chiesto un anno e 4 mesi per Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l'emergenza Covid. Arcuri è accusato di abuso d'ufficio sulla fornitura di mascherine anti-Covid dalla Cina. I pm hanno sollecitato anche una decina di rinvii a giudizio per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. Questi, avrebbero sfruttato "in concorso" relazioni personali e occulte con Arcuri, per ottenere che quest'ultimo assicurasse ai partner dell'imprenditore Mario Benotti un'esclusiva "in via di fatto nell'intermediazione delle forniture di maschere chirurgiche e dispositivi di protezione individuali".
Il commissario straordinario dell'emergenza Covid Domenico Arcuri rischia un anno e 4 mesi. La sentenza per l'ex ad di Invitalia è attesa per oggi.
L'inchiesta verte sulla fornitura di mascherine anti-Covid commissionata nella prima fase dell'emergenza pandemica, maggio-luglio 2020. Delle mascherine considerate irregolari e "pericolose" per la salute, circa ottocento milioni per 1,2 miliardi di euro, usate dai medici in piena emergenza Covid. Dispostivi di protezione pagati dalla struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri con degli anticipi, prima delle verifiche di conformità previste dalla legge, secondo l'accusa.
Secondo la procura di Roma Domenico Arcuri, "nella qualità di commissario per l’emergenza sanitaria da Covid 19, dunque di pubblico ufficiale – si legge nel capo di imputazione - in concorso con Antonio Fabbrocini, rup (responsabile unico del procedimento, ndr) delle aggiudicazioni di forniture commesse dalla struttura commissariale e dunque anche lui pubblico ufficiale, e in unione e concorso per mutuo accordo con Vincenzo Tommasi", "costituivano, intenzionalmente, in capo al Tommasi, con ciò abusando del loro ufficio, un’illecita posizione di vantaggio patrimoniale".
Accuse che la difesa di Arcuri rispedisce al mittente. Quest'ultimo ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato per essere assolto nel merito e non grazie a una modifica normativa.
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