18 Gennaio 2024
Arriva il calendario dell'esercito 2024. "Per l'Italia sempre... prima e dopo l'8 settembre 1943". Un calendario voluto da Isabella Rauti e accolto con proteste da parte di Avs e Anpi, che chiedono un interrogazione parlamentare. "Si pone nel solco del tentativo di riabilitazione del Ventennio e dell'amnesia sulle responsabilità, tutte italiane, del fascismo", tuona il vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, in un'interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto. L'Anpi rincara la dose: "È inaccettabile - sbotta Gianfranco Pagliarulo - deve essere ritirato". La replica del Ministero della Difesa è altrettanto decisa: "Nessuna riabilitazione del fascismo".
Grimaldi, con l'interrogazione depositata, chiede al Ministro Crosetto se non intenda, per quanto di competenza, adoperarsi affinché venga modificato il titolo e la descrizione del calendario, rimuovendo qualsiasi riferimento teso a sminuire il periodo della dittatura fascista, ritirando le copie del calendario disponibili in commercio. Grimaldi sottolinea che "ci sono già state edizioni" del calendario "dedicate a rievocazioni di fatti storici, chiaramente in concomitanza di anniversari (nel 2023 l'armistizio del 1943, nel 2017 lo scoppio della Grande Guerra nel 1917). Questa volta però - aggiunge - l'anniversario non c'è e l'intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario. E non si può ignorare che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello. È un fatto che il calendario sia sponsorizzato in tutta Italia dalla Sottosegretaria Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti."
Della stessa linea l'Anpi, che chiede il ritiro immediato di tutte le copie.: "Chiediamo categoricamente il ritiro immediato del calendario dell'Esercito 2024, anche se purtroppo è già in circolazione. Rileviamo con profonda preoccupazione - aggiunge - la presenza di una minoranza filofascista che sta cercando di distorto la storia d'Italia." Pagliarulo sottolinea: "Questo è un atto inaccettabile che cela una doppia operazione politica. Da un lato, si cerca di presentare una continuità istituzionale, quando in realtà c'è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista. Non dimentichiamo i soldati, è ovvio, ma è fondamentale distinguere tra i soldati e l'istituzione dell'Esercito. Non possiamo voltare lo sguardo dai generali criminali di guerra che non sono mai stati processati, o se processati, mai condannati, o se condannati, mai imprigionati. Dall'altro lato, si equipara il nuovo esercito italiano con quello dell'esercito di Salò."
Il ministero della Difesa risponde prontamente alle polemiche dichiarando: "Il calendario dell'Esercito 2024 non ha assolutamente l'intenzione di riabilitare il fascismo, anzi." Il comunicato continua: "Il calendario fa parte di una trilogia storica che mira a evidenziare esclusivamente l'impegno e il valore degli italiani e dei nostri militari nella Guerra di Liberazione. È importante sottolineare che, come quelli di allora, anche i soldati di oggi, con il giuramento che prestano, si dedicano a servire il Paese e le sue Istituzioni repubblicane." La Difesa conclude con fermezza la propria posizione, respingendo ogni accusa di riabilitazione del fascismo...".
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