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Genova, l'ex militante di CasaPound non è un mercenario, la Procura chiede l'archiviazione per Chiappalone

Il ventunenne nella primavera del 2022 era andato in Ucraina "per combattere contro Vladimir Putin". La Digos lo aveva sconsigliato di partire, poi era stato indagato

09 Gennaio 2024

Genova, l'ex militante di CasaPound non è un mercenario, la Procura chiede l'archiviazione per Chiappalone

Kevin Chiappalone

Il nome della formazione per cui ha combattuto era stato individuato dall’Interpol: International legion of territorial defense of Ukraine. E in base agli accertamenti condotti dalla Procura di Genova, si tratta d’una brigata internazionale inclusa nell’esercito regolare ucraino. Ecco perché Kevin Chiappalone, lo studente genovese oggi ventunenne ed ex militante di CasaPound, partito nella primavera 2022  per combattere contro i russi a fianco dei soldati di Kiev, non può essere definito un mercenario e l’inchiesta a suo carico dev’essere archiviata. Il pm antiterrorismo  Marco Zocco lo aveva accusato di aver violato una legge specifica del 1995, che punisce l’arruolamento senza titolo per formazioni straniere. E quello a carico di Chiappalone era stato il primo fascicolo di cui s’aveva conoscenza a carico di presunti foreign fighter filo-ucraini.

"Voglio combattere Vladimir Putin"

Chiappalone aveva lasciato l’Italia il 28 aprile 2022 per andare "a combattere contro Vladimir Putin che vuole denazificare l’Ucraina”, come aveva annunciato lui stesso in un’intervista rilasciata a Panorama. L’intervista era stata fatta in forma anonima ma gli investigatori della Digos non ci avevano messo molto a individuarlo e identificarlo. Avevano pure provato a sconsigliarlo di partire. E la stessa cosa avevano fatto  pure i suoi amici del movimento di estrema destra. Inutilmente. 

Faceva parte temporaneamente delle Forze Armate dell'Ucraina

Nel dettagliare la richiesta d’archiviazione, il pubblico ministero precisa che la norma "punisce chiunque, avendo ricevuto un corrispettivo economico o altre utilità o avendone accettata la promessa, combatte in un conflitto armato nel territorio comunque controllato da uno Stato estero di cui non sia né cittadino né stabilmente residente, senza far parte delle forze armate di una o delle parti in conflitto. Nel caso di specie – aggiunge Zocco - secondo quanto emerso dalla prima  notizia di reato, l’indagato avrebbe ricevuto un corrispettivo per l’attività prestata come combattente e l’allontanamento dall’Italia dimostrerebbe l’accettazione della promessa". Il pm precisa  che gli accertamenti iniziali "sono stati avviati non potendosi verificare se il giovane, arruolato nella cosiddetta Legione internazionale, potesse considerarsi  parte delle forze armate ucraine e, per tale motivo, non un mercenario, ma un combattente regolare (non erano stati acquisiti elementi di prova in ordine alla sua appartenenza alla Legione internazionale ed era invece possibile che fosse entrato in gruppi non regolari)". La svolta il 4 febbraio dell’anno scorso, quando la difesa dell’indagato ha prodotto una certificazione, attestante "l’inquadramento temporaneo di Chiappalone quale soldato di fanteria all’interno delle Forze Armate dell’Ucraina, rilasciata dal ministero della Difesa ucraino. Sulla base della certificazione prodotta non è di conseguenza applicabile la legge  attuativa della Convenzione internazionale contro il reclutamento, l’utilizzazione, il finanziamento e l’istruzione di mercenari, che esclude espressamente dall’ambito della punibilità chi fa parte delle forze armate di una delle parti in conflitto". Chiude  Zocco: "L’infondatezza della notizia di reato determina, come conseguenza, l’infondatezza della ipotesi di violazione» di un’altra norma, che sanziona «chi recluta, utilizza, finanzia o istruisce delle persone al fine di farle combattere illegalmente".

Per la Procura di Genova non ha commesso nessun reato

Per la Procura di Genova non c’è quindi alcun reato. Dalle indagini è emerso fra l’altro che Chiappalone, aveva inizialmente tentato di arruolarsi nel battaglione Azov o, in alternativa, nella formazione politica di estrema destra Pravy Sector, ma aveva presto dovuto rinunciare all’idea poiché non in possesso dei requisiti richiesti agli aspiranti combattenti. Così aveva ripiegato per la ‘Legione internazionale’, dove dopo un periodo di addestramento, era stato inviato sul campo. 

Sui social tranquillizzava parenti e amici

Kevin Chiappalone, dopo aver lasciato l’Italia, era entrato in Ucraina attraverso la Polonia e finendo al fronte dopo un periodo relativamente breve di esercitazioni. Si mostrava con regolarità sui social network e ha mantenuto contatti con la Liguria, dov’è tra l’altro rientrato temporaneamente nei mesi scorsi, senza che la Digos abbia adottato nei suoi confronti alcun provvedimento poiché era ormai chiaro che l’indagine a suo carico sarebbe finita in archivio. Il ventunenne ha sempre negato d’aver commesso reati.
 

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