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Yirelis uccisa a 34 anni a Cassino, chiesto il giudizio immediato per Sandro Di Carlo, la procura: "Lui è l'assassino, era lucido"

Chiuse le indagini a carico del presunto assassino. Il 26enne di Cassino sarà processato per l’omicidio della 34enne dominicana Yirelis Pena Santana

28 Novembre 2023

Yirelis uccisa a 34 anni a Cassino, chiesto il giudizio immediato per Sandro Di Carlo, la procura: "Lui è l'assassino, era lucido"

fonte: @dicarlosandro97, Instagram

La Procura di Cassino ha deciso che le prove a carico di Di Carlo siano abbastanza convincenti da poterlo processare per la morte Yirelis Pena Santana, uccisa a 34 anni il 27 maggio scorso. Non solo, secondo la Procura il giovane non potrebbe neanche fare leva sull'infermità mentale in quanto, durante l'omicidio, ritenuto "lucido". Oltre al ruolo fondamentale della Squadra Mobile nel condurre l’investigazione, i magistrati Maria Beatrice Siravo e Alfredo Mattei si sono occupati di coordinare le indagini. Il 26enne originario di Cassino, stando alla ricostruzione dei fatti, avrebbe ucciso a coltellate la giovane donna. L’uomo si sarebbe accanito su di lei con colpi al volto e al collo.

Yirelis uccisa a 34 anni a Cassino, chiesto il giudizio immediato per Sandro Di Carlo

Yirelis Peña Santana era originaria di Jima Abajo, un comune della Repubblica Dominicana situato nella Provincia di La Vega. Prima di trasferirsi a Cassino, la 34enne aveva vissuto a Genova e a Vercelli. Secondo alcuni testimoni, la donna era giunta nella provincia di Frosinone da circa tre settimane, per altri da poco più di un mese. L’uccisione risale alla notte tra il 26 e il 27 maggio: il tutto avviene in Via Pascoli 104, a Cassino, provincia di Frosinone. Il 27, durante il primo pomeriggio, il vicino del pianerottolo, nonché connazionale della vittima, trova il corpo esanime della 34enne all’interno dell’appartamento: le investigazioni durano poco e portano immediatamente all’arresto di Sandro Di Carlo, il quale nega ogni tipo di responsabilità.

Il giovane 26enne è stato trovato la notte del 27 maggio, intorno alle ore 01.30, nella stazione di Arce, Frosinone, mentre si trovava a bordo di un autobus. Il presunto omicida ha dei precedenti che risalgono al 2017 e al 2021, per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Per la risoluzione del caso sono state fondamentali le tracce di Dna e le impronte rilevate nell’appartamento. Si stima che le tracce, analizzate dal laboratorio del Ris, rinvenute nella stanza da letto e nella casa della vittima, siano circa un centinaio. In particolare, gli investigatori si sono da subito concentrati sull’impronta di una mano sporca di sangue lasciata dall’assassino su una parete.

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