12 Novembre 2023
Papa Francesco (fonte foto Lapresse)
Con il linguaggio dei gialli, tre indizi rappresentano una prova. E nel caso di cui stiamo per discutere di indizi ve ne sono davvero a bizzeffe. Tanto da rendere il fatto in sé evidente al di là di ogni ragionevole dubbio. Partiamo subito dall'ultimo indizio, emerso nei giorni scorsi: il vescovo tradizionalista Strickland, che recentemente aveva usato criticare Bergoglio per le sue posizioni decisamente poco ortodosse, è stato in questi giorni rimosso dall'incarico.
Questo è l'ennesimo indizio che prova la tesi che più volte abbiamo sostenuto: il cristianesimo di Roma sta andando incontro alla sua evaporazione, poiché la civiltà dei consumi con il suo nichilismo relativistico non solo non sa cosa farsene, ma vede in esso un ostacolo da abbattere. Rispetto a questo processo, la neochiesa liquida e smart di Bergoglio non oppone resistenza, riaffermando le ragioni del sacro e dell'eterno contro un mondo nichilistico che non vuole più il cristianesimo. Al contrario, Bergoglio asseconda il principio di evaporazione del Cristianesimo e proprio per questo piace tanto ai monopolisti del consenso e all'industria culturale.
La recentissima rimozione del cardinale tradizionalista in America rappresenta appunto una delle molteplici prove che sono emerse in questi anni a suffragio della tesi dell'evaporazione del Cristianesimo favorita dallo stesso Bergoglio e a suo tempo coraggiosamente combattuta da Ratzinger. Ma poi Bergoglio non era il Papa del dialogo e della misericordia?
Di Diego Fusaro.
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