28 Settembre 2023
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La Corte di Appello di Torino, in accordo con la sentenza dei giudici di primo grado, ha respinto la richiesta avanzata da Antonella e Claudia, che nel 2021 hanno contratto un'unione civile e sono le madri di due gemelli concepiti attraverso fecondazione eterologa in Spagna, di essere entrambe riconosciute come genitrici legittime dei propri bambini.
Il Comune di Trofarello aveva inizialmente rifiutato la richiesta di entrambe le madri di essere indicate come genitrici nell'atto di nascita dei gemelli, indicando solamente Claudia come madre, poiché aveva portato avanti la gravidanza e partorito. In seguito, i giudici di secondo grado hanno stabilito che le due madri non hanno il diritto di essere riconosciute come genitrici nell'atto di nascita, in virtù del divieto di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per le coppie dello stesso sesso, come stabilito dall'articolo 5 della legge 40 del 2004. Inoltre, hanno condannato la coppia al pagamento delle spese legali, ammontanti a circa 4.857 euro, a favore del Comune di Trofarello.
Nel caso seguito dall'Associazione Luca Coscioni, l'avvocata Filomena Gallo, che difende la coppia e ricopre il ruolo di segretaria nazionale dell'Associazione, ha dichiarato: "La decisione della Corte d'Appello non sembra essere stata presa per proteggere l'interesse dei minori, sembra invece rispecchiare l'attuale orientamento politico, che manca di un solido fondamento normativo. Un segnale evidente di ciò è la pesante condanna al pagamento delle spese legali inflitta dai giudici. Non solo si nega il diritto di Antonella e Claudia di essere riconosciute come madri dei propri figli, non solo si nega ai due bambini il diritto di essere riconosciuti come figli legittimi dallo Stato, ma si condannano anche due donne che desiderano solo essere riconosciute legalmente come madri per proteggere meglio i propri figli, senza discriminazioni, a pagare tutte le spese legali per un totale di circa 4.857 euro a favore del Comune convenuto. Claudia e Antonella hanno deciso di continuare la loro battaglia legale affinché i loro figli possano essere pienamente tutelati da entrambi i genitori, senza alcuna forma di discriminazione rispetto ai figli nati da coppie di sesso diverso, che hanno accesso alle tecniche di fecondazione assistita eterologa e che, per legge, sono riconosciuti come genitori legittimi senza dover ricorrere all'adozione, come invece si consiglia alle coppie dello stesso sesso."
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