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Suicidio Luca Ruffino, l'autopsia: "Nessuna malattia grave", l'ultima nota: "Tensioni e sofferenze, sono saturo"

L'ombra dell'inchiesta su Visibilia Editore e i dubbi riguardo il coinvolgimento nell'incendio della Torre dei Moro dell'agosto 2021

10 Agosto 2023

Luca Ruffino, morto suicida a Milano il presidente di Visibilia Editore

Sono emersi nuovi dettagli riguardo alla tragica morte di Luca Ruffino, presidente di Visibilia Editore, che si è tolto la vita sparandosi in casa sua lo scorso 5 agosto. Secondo i primi risultati dell'autopsia condotta presso l'Istituto di Medicina Legale di Milano, non erano presenti gravi malattie nel corpo dell'imprenditore. Resta da capire il perché uno degli amici stretti abbia confidato nei giorni scorsi che Ruffino fosse malato di tumore.

Suicidio Luca Ruffino, l'autopsia: "Nessuna malattia grave", l'ultima nota: "Tensioni e sofferenze, sono saturo"

Le voci che circolavano riguardo a presunte patologie che avrebbero spinto Ruffino al suicidio sono state dunque smentite dai risultati dell'esame autoptico. Fonti giudiziarie hanno confermato che l'autopsia non ha rilevato condizioni di salute particolarmente preoccupanti. Questo mette a tacere le speculazioni che circolavano, le quali ipotizzavano che il ritorno di un tumore, già combattuto in passato, potesse essere alla base del gesto estremo del presidente di Visibilia Editore.

I familiari e gli amici di Ruffino si erano detti sorpresi e scioccati dal suo gesto, in quanto l'imprenditore non sembrava soffrire di problemi di salute evidenti. Tuttavia, le sue parole lasciate in biglietti ai familiari indicavano una crescente fatica accumulata negli ultimi anni. "Ho accumulato tensioni e sofferenze che hanno saturato i miei spazi. Vi chiedo scusa", recitava uno degli ultimi messaggi scritti dal presidente di Visibilia Editore.

La Procura di Milano ha avviato un'indagine sul caso, aprendo un fascicolo per il reato di istigazione al suicidio. Nonostante i primi risultati dell'autopsia escludano l'ipotesi come motivo del gesto di Ruffino, gli inquirenti stanno continuando a raccogliere informazioni al fine di gettare luce sulla vicenda.

Nel frattempo, gli investigatori stanno procedendo con gli interrogatori dei dipendenti e dei collaboratori di del presidente di Visibilia Editore. La procuratrice Maria Gravina, responsabile del coordinamento del lavoro della squadra Mobile guidata da Marco Calì, sta conducendo ulteriori indagini sulle recenti attività finanziarie di Ruffino. Tuttavia, al momento non emergono circostanze specifiche che possano aver contribuito alla decisione estrema.

È stato confermato che il legale che rappresenta la famiglia di Ruffino non ha partecipato all'autopsia, dichiarando "piena fiducia" nella scrupolosità della Procura. Nel frattempo, l'abitazione di Ruffino in via Spadolini è rimasta sotto la sorveglianza del custode, che lo ha ricordato come "una bravissima persona anche se lo si vedeva pochissimo, usciva presto e tornava tardi: lavorava sempre".

Le ipotesi dietro le "sofferenze e le tensioni accumulate": le quote Visibilia acquistate da Santanchè e l'incendio della torre dei Moro 

Mentre gli inquirenti continuano con le indagini atte a chiarire i contorni di un gesto drammatico che ha calato un velo di nera tristezza su quanti conoscevano e, stando alle testimonianze, ammiravano Ruffino, sbocciano ipotesi su cosa abbia potuto scatenare quell'accumulo di sofferenze e tensioni che l'uomo, prima di cercare la sua pace, ha voluto ricordare nell'ultimo saluto.

Un uomo pubblico, Ruffino, e nel pubblico immerso a piene mani. Da questo elemento partono molte delle analisi che si rincorrono in questi giorni di lutto. Due, in particolare, gli eventi, pubblici, che l'hanno recentemente visto salire, suo malgrado, agli onori della cronaca nazionale. 

Il più recente, legato alle vicende della Ministra del Turismo Daniela Santanchè (sua ex socia alla guida di Visibilia), riguarda l'acquisizione, tra il 3 ed il 4 agosto (si toglierà la vita il 5), di 40mila azioni di un'azienda di cui era già primo azionista. Una scelta, almeno, curiosa, se si vuole dare per scontato che la decisione dell'estremo gesto non sia stata presa, appena poche ore più tardi, su due piedi. In non pochi si domandano quindi a che pro un'acquisizione per la quale si fatica al momento a trovare una logica linea di interesse. Per chiunque.

Altro elemento sceso ad adombrare la morte di Ruffino, la scoperta che fosse l'amministratore del condominio Torre dei Moro, il grattacielo di 18 piani di via Antonini, a Milano, che il 29 agosto 2021 era stato completamente divorato da un gigantesco incendio, fortunatamente senza causare vittime, non essendo ancora l'edificio abitabile. Nuovamente, nessuna prova ma molte coincidenze sospette dietro ad una voce che sembrerebbe farsi sempre più rumorosa e che suggerirebbe un certo collegamento tra il dramma del 5 agosto ed i processi in corso, oltre che le immense spese di ricostruzione, seguiti al rogo di due anni fa

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