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Bibbiano, assolto Foti in appello. Cadono le accuse per lo psicoterapeuta, ma il procuratore Musti valuta il ricorso in cassazione

Il presunto business illecito degli affidi, la strumentalizzazione politica e la ricerca della verità per la protezione dei minori: Claudio Foti assolto da tutte le accuse

07 Giugno 2023

Claudio Foti, il gestore della ONLUS "Hansel e Gretel"

Fonte: Twitter (https://twitter.com/LiPopulista/status/1145707078226501632/photo/1)

Dopo 4 anni di processi e denunce, Claudio Foti è stato assolto da tutte le accuse.
Una notizia che in pochi si aspettavano, ma che sicuramento fa tirare un sospiro di sollievo allo psicoterapeuta. “Ho pianto perché si è incrinato il teorema accusatorio” confida emozionato ai giornalisti una volta uscito dal tribunale. «Non sono stato in carcere, ma per quattro anni ho vissuto da detenuto. Ora spenderò gli anni che mi restano da vivere per trasformare questo evento profondamente lesivo in un’occasione di crescita per tutta la società» racconta in lacrime.


Caso Bibbiano: assolto in appello lo psicoterapeuta Claudio Foti. Muore dopo 4 anni la leggenda di Bibbiano


Una nuova svolta nel celebre caso Bibbiano, durante il quale Claudio Foti era stato accusato di aver abusato dei suoi pazienti più deboli, strappandoli alle loro famiglie per riaffidarle ad altre.
Ieri, 6 giugno, quello che è stato definito come il “lupo di Bibbiano”, è finalmente riuscito a dimostrare la sua innocenza. La Corte d'Appello di Bologna ha stabilito che Foti non ha causato disturbi psicologici nella sua ex paziente, ora 17enne, e non l'ha influenzata con falsi ricordi o manipolazioni riguardanti presunti abusi subiti durante l'infanzia e l'adolescenza. La sentenza ha scagionato Foti da tutte le accuse, compresa quella di lesioni gravi, poiché il fatto non sussiste. Inoltre, non è stato ritenuto colpevole di abuso d'ufficio e frode processuale, per cui era già stato assolto in precedenza. “Foti è stato riscattato di quattro anni di umiliazione e persecuzioni come uomo e come psicoterapeuta", afferma vittorioso a fine processo il suo avvocato, Luca Bauccio.
Dall’altra parte invece, la Procura generale ancora nutre dubbi sull’innocenza dell’uomo. Lucia Musti, procuratore reggente, intende valutare le motivazioni dell’assoluzione e capire se è possibile fare un ricorso in Cassazione.
 
Secondo il magistrato che lo aveva condannato in prima istanza, "le metodologie fortemente pregiudizievoli adottate dall'imputato durante le sedute, inclusa l'errata applicazione della tecnica EMDR, hanno causato ad una 17enne (paziente di Foti) un disturbo di personalità borderline e un disturbo depressivo con ansia". Un'asserzione contestata da oltre 200 psicoterapeuti e psicologi. Sembrerebbe infatti che un tale disturbo possa avere origine solo nell’infanzia. Avrebbe quindi "impiantato in Paola la convinzione di aver subito ripetuti abusi sessuali” ma l’accusa non regge perché la ragazza ha rivelato i presunti abusi alla zia e alla madre, ancor prima dell'inizio della terapia.

La commozione di Foti dopo l'assoluzione 


Foti invita a riflettere su quella che è la crudele infamia pubblica ma anche sulla follia diffusa su Internet che acquisisce un potere influente, che rende colpevoli fino a prova contraria e non l’opposto.
Per il professionista, questa è anche una vittoria per la psicoterapia del trauma: "Oggi ci sono numerosi bambini traumatizzati che non ricevono cure adeguate e pochi psicoterapeuti che spesso si trovano di fronte a incomprensioni e tentativi di screditamento. Ma dobbiamo guardare al futuro: ho già preparato una serie di iniziative per trasformare questi quattro anni in qualcosa di positivo". Parole d’impatto, che segnano chi le ascolta e chi da quattro anni attende l’esito del processo.

La strumentalizzazione politica del Caso Bibbiano


Quando l'inchiesta scoppia nell'estate del 2019, con le misure cautelari eseguite dai carabinieri che sconvolgono l'Emilia, uno degli episodi che acquisisce maggiore risonanza è proprio questo. Si trasforma in uno dei casi più discussi dalla classe politica negli ultimi anni, diventando oggetto di divisioni e strumentalizzazioni. 'Angeli e Demoni' infiamma la campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna nel 2020, trasformando Bibbiano, il paese governato dal sindaco Carletti, esponente del Pd, in un luogo di contesa, alimentando polemiche senza fine. Al centro di tutto ciò, c'è un presunto illecito commercio legato al mondo degli affidi, ma su cui i giudici devono ancora pronunciarsi in gran parte. L'avvocato Bauccio ha dichiarato: "Questa vicenda è stata utilizzata in modo strumentale da politici malintenzionati. Oggi, la leggenda di Bibbiano muore e la verità di una comunità di professionisti che hanno lottato per la protezione del minore rinasce".

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