Di Marco Pozzi
24 Aprile 2022
Il 25 aprile 1945 Paolo Grassi diede vita a una grande festa popolare che continuò fino al 14 luglio, il giorno della presa della Bastiglia.
Tutta Milano ballava e cantava: le strade piene di musica e di gente che si abbracciava per festeggiare la Liberazione.
Oggi più che mai il 25 aprile ci chiede di mettere al centro la Libertà.
Per guardare senza veli e vedere cosa è oggi, nel nostro paese, la Libertà.
Quanto sia in pericolo per l’imposizione di un punto di vista unico, per la costruzione del nemico, per la rimozione e la demonizzazione della complessità.
È indispensabile ripartire dal giorno che ha reso possibile la stesura di una Carta Costituzionale che trasuda amore per la Libertà e che ripudia la guerra.
Abbiamo bisogno di occhi limpidi capaci di vedere quello che guardano, di coscienza e di spirito libero.
Dov’è l’anticonformismo degli artisti e degli intellettuali?
“Fuck Putin” urlato su un palco non è un atto di coraggio, è conformismo.
Abbiamo bisogno dei Roger Waters che ripudiano la guerra e lottano per la Libertà, dei David Lynch che promuovono progetti di costruzione di Pace.
L’Italia ha bisogno di media autonomi e liberi e di mettere al centro dell’azione politica e culturale la Libertà.
Solo così potremo essere protagonisti di una rivoluzione epocale per promuovere un’autonoma e forte iniziativa diplomatica ispirata dall’articolo 11 della Costituzione: “l’Italia RIPUDIA la guerra...”.
Un concetto rivoluzionario per un paese appena uscito dalla guerra civile.
Riprendere il senso profondo e il valore dell’articolo 11, mettere al centro dell’azione culturale e politica il ripudio della guerra inevitabile e necessaria,
fermare la corsa agli armamenti.
Osare, con coraggio, per contagiare l’Europa e il resto del mondo con la Pace,
con un’iniziativa culturale e politica che usi questa guerra e i rischi enormi che comporta per promuovere il disarmo nucleare dell’Europa.
Il 25 aprile è nato per essere il giorno in cui le piazze abbracciano con gioia il ripudio della guerra.
È il giorno in cui la Libertà dei popoli può diventare contagiosa e travolgere il potere oscuro che continua a impedisce la liberazione di Julian Assange.
Di Marco Pozzi
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