18 Novembre 2021
fonte: Twitter @catenaaurea
È stata condannata a 8 mesi di reclusione la professoressa di Novara Eliana Frontini, che due anni fa commentò in maniera positiva la morta del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso in servizio la notte del 26 luglio 2019. La donna, per quale si è concluso il processo di primo grado, è accusata del reato di diffamazione e di vilipendio alle forze armate ma potrà usufruire delle sospensione condizionale della pena in caso di risarcimento delle parti civili entro un anno. L'ammontare della condanna di risarcimento è di 8mila euro per la vedova del carabiniere Cerciello Rega, Rosa Maria Esilio, e di 5mila euro per il ministero della Difesa.
A poche ore dall'omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri, l'insegnante aveva scritto su Facebook un commento in cui esprimeva gioia per la morte dell'agente: "Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza". Frase che era immediatamente diventata virale sui social, suscitando l'esplicita condanna anche di diversi esponenti politici tra cui Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
A quel punto arrivarono le prime confuse giustificazioni della professoressa, docente di storia dell'arte all'istituto Pascal di Romentino, che tentò di prendere le distanze dalla frase incriminata attribuendola a un'altra persona: "È stato usato il mio account e il mio pc, ma non ho scritto io quelle parole. Quando verrò sentita dall'Ufficio scolastico regionale dirò chi è stato". Linea difensiva che è stata poi successivamente utilizzata anche in tribunale dai legali della donna, pur senza successo. Nel processo è stato inoltre assolto il marito dell'insegnante che inizialmente era stato accusato di favoreggiamento, mentre la donna è stata condannata a cinque mesi in più rispetto ai tre inizialmente chiesti dalla Procura.
Quando ormai era chiaro per che a scrivere quella frase contro il vicebrigadiere era stata proprio lei, l'insegnante ha ammesso le proprie colpe affermando: "Ho scritto una cavolata. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell'ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltrattata o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi".
"E ho scritto quell'enorme sciocchezza - ha poi aggiunto la donna - senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai... Sono stata una stupida". Gli atti del processo di primo grado verranno inviati al ministero dell'Istruzione, che valuterà la possibilità di emanare provvedimenti disciplinari nei confronti della professoressa.
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