21 Giugno 2022
Con la quarta tappa presso il Centro Ricerche di San Donato Milanese, continua il “Prosumer Road”, un ciclo di incontri con i quali Eni invita ad entrare direttamente nei luoghi produzione dell’energia. Una mattinata di dialogo e scoperta, che prende il viada un concetto ormai assodato: senza innovazione non può esserci transizione energetica. Centrale nel dibattito la parte dedicata alla ricerca e allo sviluppo che avviene proprio a San Donato e negli altri siti Eni già sede del workshop, come Porto Marghera e Ravenna.
L’iniziativa promuove il confronto tra le diverse componenti della società civile e industriale in un’ottica di sostenibilità e integrazione. L’obiettivo è quello di riflettere sul ruolo del cittadino quale protagonista (“prosumer”) della dimensione energetica, avviando un dialogo sulle soluzioni disponibili e sulle prospettive a breve e medio termine per accelerare il processo di transizione nell’attuale contesto energetico e ambientale e contribuendo ad incrementare al contempo la sicurezza nella disponibilità di fonti energetiche accessibili a tutti e a costi competitivi.
La volontà di Eni è quella di rendere tutti protagonisti, perché la transizione energetica è una dimensione della quale tutti, dalla società civile all’industria, devono farsi parte integrante. Non esiste, infatti, una soluzione univoca al climate change e all’esigenza di trovare nuovi modi di approvvigionamento dell’energia, ma occorre pensare a una risposta integrata.
Tra gli ospiti della tappa di San Donato Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima Regione Lombardia, Alessandro Spada, Presidente Assolombarda, Francesca Zarri, Direttore Technology, R&D & Digital di Eni, Monica Spada, Responsabile Research & Technological Innovation, Francesca Ferrazza, Responsabile Magnetic Fusione Initiatives e Dario Pagani, Responsabile Digital & Information Technology.
Monica Spada, Responsabile Research & Technological Innovation di Eni, a Il Giornale d'Italia:
"La ricerca per noi è una leva di creazione di valore che ci permette un’accelerazione di valore e una massimizzazione della resilienza di oggi, proiettandoci verso un futuro di crescita e di decarbonizzazione nel lungo termine. Le nostre filiere di ricerca si concentrano sulla decarbonizzazione dei processi e quindi tutto ciò che concerne riduzione, cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2. Le filiere legate all’economia circolare e agli sviluppi bio che puntano alla valorizzazione di scarti, rifiuti, biomasse per avere dei prodotti per la mobilità dei biocarburanti o petrolchimici da riciclo. Lavoriamo su tutta la filiera dell’elettrificazione: dallo sviluppo di risorse rinnovabili innovative, lo stoccaggio energetico, fino alla fusione magnetica. Abbiamo tutto un filone di ricerca che punta alla massimizzazione dell’assetto integrity, resilienza dei nostri business e derisking delle nostre attività con un focus sull’HSE."
Francesca Ferrazza, Responsabile Magnetic Fusion Initiatives di Eni a Il Giornale D'Italia:
"La fusione è il processo che avviene nelle stelle e nel sole, è un processo per cui gli isotropi di idrogeno riescono ad avvicinarsi e a fondersi, per produrre un'enorme quantità di energia. Un processo intrinsecamente sicuro, crea una grande quantità di energia, non emette gas serra ed è perfetto per il processo di decarbonizzazione. D'altra parte, portarlo sulla terra, implica una tecnologia molto sofisticata che ancora si studia. Dal punto di vista scientifico si conoscono i termini e le equazioni, è noto da tanto tempo; ma dal punto di vista tecnologico il suo vero sfruttamento in campo energetico ancora non si è raggiunto".
Dario Pagani, Responsabile Digital & Information Technology di Eni, a Il Giornale D'Italia:
"La digitalizzazione osiamo dire che è una trasformazione gemella di quella energetica, in quanto supporta le nuove fonti energetiche e il nuovo modo di operare. La digitalizzazione è una nuova opportunità di fare in modo molto più efficente. Tutta la parte dei sistemi informatici sono notevolmente energevoli, quindi progettare in modo sostenibile il digitale è una delle attività che facciamo, una delle direttive strategiche.
Digitalizzazione significa poter supportare i nuovi business a transizione energetica in modo più sicuro ed efficiente. Può essere applicata fin dall'inizio, nella parte della ricerca. Pensate all'opportunità che si ha nel modelizzare i dati, realizzando soluzioni digitali, permette di accelerare la ricerca e la parte industriale e di supportare in modo più efficiente la leva effettiva e significativa, soprattutto per i business nell'utilizzo migliore dei dati, delle informazioni e dei modelli, dal punto di vista delle analitycs".
Il Centro di Ricerche di San Donato Milanese, cuore della ricerca Eni in ambito di qualità, efficienza e sostenibilità, è dedicato allo sviluppo di tecnologie innovative. Il lavoro dei ricercatori del centro spazia dallo studio dei campioni di roccia fino ad arrivare alla generazione di energia dai rifiuti e dalle onde del mare.
Il Centro Ricerche è stato inaugurato nel 1985 integrando le storiche strutture di ricerca di Metanopoli in un complesso innovativo dotato di strumentazioni scientifiche all’avanguardia. La struttura si estende su 25 ettari e impiega più di 300 addetti fra ricercatori, tecnici e staff. Multidisciplinarietà e integrazione accomunano le competenze tecnico-scientifiche messe in campo in questi laboratori, che mantengono uno stretto contatto di collaborazione con gli altri Centri Ricerche Eni e con le principali Università e Centri di Ricerca in Italia e nel mondo.
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