L’Europa ti fa bella. Per correre al Parlamento Europeo ci vogliono gambe…

Li chiamano santini elettorali. Ogni candidato sceglie la sua foto più bella, quando era giovane e scoppiettante e il tempo, poco gentiluomo ancora non aveva lasciato il suo imprimatur.  Per il ritorno da figliol prodigo Vittorio Sgarbi,  a braccia conserte, sorriso appena accennato sfoggia una faccetta  da quarantenne. Peccato non ce l’ha fatta. 

Giorgia (basta solo il nome come piace a lei) invece si veste gallonata per il  suo santino. Da Presidente del Consiglio si è  sottoposta a piccoli ritocchi di buona manutenzione con una blefaroplastica inferiore che ha eliminato le odiose borse sotto gli occhi. Ma i troppi comizi in campagna elettorale nascondono un’insidia  “Deve fare attenzione alle rughette del codice a barre sopra il labbro superiore, perché ha un muscolo orbicolare della bocca che lavora molto”, spiega il chirurgo plastico ricostruttivo Lucio Gagliardi.  Il ministro del turismo Daniela  Santanchè non ha mai fatto mistero dei suoi mirati  interventi. Ha lavorato molto e deve farlo ancora sulla bocca, ha  labbra molto sottili, la bocca larga e leggermente asimmetrica nei movimenti. 

Bella sempre Mara Carfagna, ex modella e show girl, ora deputata per il Popolo della Libertà: " Lavoro ben fatto con i filler sugli zigomi”. Laura Ravetto, la parlamentare leghista si è regalata una figlia a 47 anni e un  seno bombastico a 49 anni. Di nuovo sul lettino del chirurgo e il naso a punta è diventato un nasino all'insù. Aveva detto invece: “Si può essere belle anche con capelli bianchi e le rughe”. Evidentemente ha cambiato idea. 

Per andare in Europa ci vogliono le gambe. A Giorgia che non ha ancora  superato la prova costume, consigliamo di passare per La Leg School del Capri Palace Jumeirah, premiata dal Condé Nast Traveler Award come miglior Medical Spa al mondo, per ridurre la cellulite e favorire il drenaggio linfatico. Ne trarrebbe un benessere psico/fisico  da contrastare anche la cattiva circolazione di idee. 

 Marco Moraci, il nuovo direttore e chirurgo estetico di grande fama ha un solo obiettivo: " Far conoscere ai nostri ospiti meglio il proprio corpo e ad intraprendere percorsi di miglioramento della vita quotidiana. Come diceva Dostoevskij, solo la bellezza salverà il mondo’. Applicando questa massima in termini di medicina estetica, aiuteremo i nostri ospiti a correggere i loro percepiti inestetismi, così da fargli raggiungere il loro personale canone di bellezza.” 

Maria Elisabetta Casellati, ex presidente del Senato della Repubblica, ora ministro per le riforme istituzionali cambia pettinatura (corta, lunga, caschetto, bruna, mechata, rosso preraffaellita) come si cambia un paio di scarpe per confondere su altri ritocchini.

Per Annamaria Bernini  vale il motto: L’altro IO. Basta confrontare le foto da giovane, chioma sciolta e frangetta, assomigliava un po’ alla Milly Carlucci, adesso da Ministro dell’Università ha tirato il tirabile, risultato, un sopraciglio troppo arcuato. Come foto per la campagna elettorale ha scelto uno sguardo “ ispirato" rivolto al cielo, camicia celestiale sapientemente aperta sul non vedo-ma-intravedo , di fianco la scritta “evangelica” Together. Traduco per la massaia di vogherà, insieme. 

Ignazio Benito La Russa  non sa che cartilagini di naso e orecchie sono soggetti alla legge di gravità e dell’ispessimento, seduttore di bellezza non lo sarà mai, ma una “sforbiciatina” al naso cascante gli donerebbe.

Elly Schlein non è andata oltre il color therapist per armonizzarsi, le sue orecchie un po’ a sventola e il naso importante sono  i suoi tratti di distinguo dalle “omologate-bisturi-selvaggio