03 Dicembre 2020
Luciano_Colombini, Banca Ifis
E' Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore, ad aprire la web conference "Nuovi scenari e modelli di business per le PMI" organizzata da Banca Ifis. "L’emergenza sanitaria - afferma il Direttore - ha colpito duro e ha cambiato radicalmente i nostri modi di vivere. Non si tratta di cambiamenti transitori, alla fine non tutto tornerà come prima. La PMI si sta preparando, è esploso l’utilizzo di tecnologie digitali, importanti investimenti in ricerca e sviluppo per far fronte ad un futuro sempre più digitale. Nel nome di sostenibilità, nel nome di organizzazione di distretti e di filiere, le imprese devono cambiare modelli organizzativi e scelte di impresa in collegamento sempre più stretto con il mondo bancario. Prima della pandemia abbiamo calcolato l’ammontare del debito pubblico ad personam: ogni italiano, prima della pandemia, aveva sulle spalle circa 44mila euro. In seguito ai decreti approvati durante la pandemia questo debito passa a circa 55mila euro a testa".
"L’unica strada virtuosa è lo sviluppo economico ed è bene prepararsi. Il Tessuto PMI e industria manifatturiera è il punto forte dell’Italia e se fossi al governo governo non dormirei pensando a come moltiplicare questi punti di forza. L’unica strada è la ripresa, rafforzare spirale virtuosa che porti impresa a produrre redditività" conclude Tamburini.
"La reazione delle imprese italiane alla pandemia è stata, come sempre, vivace e piena di voglia di fare e di superare il momento di difficoltà" afferma Luciano Colombini, Amministratore Delegato Banca Ifis durante la web conference "Nuovi scenari e modelli di business per le PMI". "Dal campione esaminato, un 65% delle aziende ha subito una significativa flessione delle vendite, l’altro 40% ha mantenuto vendite stabili e il 5% ha fortunatamente aumentato i propri profitti. Tutti hanno cercato di relazionarsi diversamente con il mercato seguendo essenzialmente due strade, da un lato il tentativo di avviare un canale digitale nel relazionarsi al cliente e d’altra parte una maggior cura alla clientela anche nel post vendita. Le richieste che abbiamo avuto dalle aziende sono state essenzialmente di adesione alle moratorie".
"Abbiamo assecondato, nella maggioranza dei casi, le richieste delle aziende perché provenivano da una situazione contingente esterna e non da una cattiva gestione. Abbiamo sempre corrisposto e fatto la nostra parte per assecondare le esigenze delle aziende. Abbiamo anche accolto più del 90% delle richieste di moratoria che ci sono arrivate. D’altra parte evidentemente è nostro interesse non far cadere le aziende solo perché si trovano a dover fronteggiare un’emergenza sanitaria".
"In questa fase, diversamente da altre crisi, è stato molto chiaro che le banche non sono state viste come dei nemici ma come degli alleati delle aziende - prosegue Colombini- e questo è un grande passo avanti. Abbiamo cercato di metterci al passo con nuove esigenze e diventare più digitali, più veloci, più flessibili e accompagnare le aziende in questo salto epocale. Abbiamo fatto della chirurgia di emergenza in questa fase ma siamo consapevoli che i problemi strutturali delle aziende non si sono risolti e, quando l’anestesia data dalle moratorie verrà meno, verranno a galla molte problematiche".
"Il 2020 è stato un anno particolare e siamo consapevoli che sotto le moratorie sta montando un mondo di contenzioso che attualmente non ha ancora una manifestazione evidente, quindi non stiamo rilevando un costo del credito particolarmente elevato rispetto agli altri anni" conclude l'Amministratore Delegato.
A presentare la ricerca di Banca Ifis, in partnership con Università Ca' Foscari di Venezia e con l'Università di Padova, è Carmelo Carbotti, Responsabile Marketing Strategico e Ufficio Studi Banca Ifis. "La ricerca si inquadra in un format che abbiamo denominato fattore I", afferma Carbotti durante la web conference. Siamo partiti da un'analisi pubblicata a giugno di quest'anno dove, in un momento di massima preoccupazione, abbiamo osservato come le PMI stessero già lavorando in maniera lucida e propositiva per reagire alla situazione di crisi".
I trend prevalenti che rappresentano le nuove opportunità per i modelli di business sono sostenibilità, digitale e filiera di fornitura. Le PMI segnalano una contrazione del fatturato (61%) , ma un 39%prevede stabilità o crescita nonostante la congiuntura negativa".
"Quando oggi si parla di sostenibilità, si parla di capacità di sviluppo volto a soddisfare bisogno del presente senza compromettere capacità future generazioni di far fronte ai propri bisogni e coinvolge, inevitabilmente, tutta la nostra vita" afferma Ernesto Furstenberg Fassio, Vice Presidente Banca Ifis. Le persone programmano le macchine, sono dunque fondamentali. La parte humans sarà sempre fondamentale.
Necessario mettere il punto su "Attenzione all’ascolto del cliente dal momento che è importante rimanere al passo con i tempi anche attraverso formazione del nostro management. Bisogna favorire la ricerca e lo sviluppo delle PMI, questo è il futuro e rappresenta un punto cardine per gli azionisti rappresenta un punto cardine guardare agli investimenti che non producono effetti immediati ma nel tempo".
"Il primo trend su cui bisogna puntare è la digitalizzazione in una fase prevalentemente di integrazione di sistemi. Spesso parliamo di tecnologie senza pensare alla scrittura di algoritmi che permette la comunicazione tra macchine e persone. Deve esserci integrazione di tecnologie esistenti e nuove tecnologie".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia