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Labriola (Tim): "Spiegare ai ragazzi perché bisogna fare attenzione nello stare sui social è importante, ma altrettanto importante è non demonizzare i media"

Il Giornale d'Italia ha intervistato l'Amministratore Delegato di Tim durante la presentazione del progetto internazionale Doubt and Debate: "Abbiamo ideato una campagna sui social con l'hashtag rompi la bolla, che vuol dire uscire da quel mondo, da quella quarta dimensione digitale"

14 Ottobre 2025

Pietro Labriola, Amministratore Delegato di Tim, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia durante la presentazione del progetto internazionale Doubt and Dabate dichiarando che la partecipazione dell’azienda al progetto nasce dalla convinzione che le grandi imprese abbiano anche un ruolo sociale. L’obiettivo è aiutare i giovani a usare i social media in modo consapevole, comprendendone i meccanismi senza demonizzarli.

Qual'è il ruolo di Tim in questo progetto?

Come dicevo anche ai ragazzi, nella società moderna noi non possiamo affidare sempre tutto agli altri, aspettare che il governo o qualcun altro faccia qualcosa. E quindi noi riteniamo che come grande azienda in Italia abbiamo anche un ruolo sociale. Per questo spiegare ai ragazzi perché bisogna fare attenzione nello stare sui social è importante, ma la cosa altrettanto importante è non demonizzare social. I social faranno parte sempre più della nostra vita. Capire il loro funzionamento e criticarlo, eventualmente, diventa uno degli elementi chiave. Per questo abbiamo abbracciato questo progetto.

In che modo si sta muovendo Tim in maniera concreta? Anche a proposito della vostra campagna pubblicitaria che abbiamo precedentemente visto?

 Era complesso parlare ai ragazzi con i media tradizionali, immaginate fare una campagna televisiva alle 20:30 su uno dei principali canali o andare in uno dei principali talk show, questo voleva dire parlare con mia madre. Non è mia madre l'oggetto e il target di questa campagna. Quindi ci siamo inventati una campagna sui social che sono i media che i ragazzi utilizzano, con l'hashtag rompi la bolla, che vuol dire uscire da quel mondo, da quella quarta dimensione digitale nella quale i ragazzi oggi sono nell'utilizzo dei social. Ma ripeto, questo non vuol dire andarne fuori o spegnere. Ricordo quando mio padre diceva non passare troppo tempo a guardare la tv. Oggi diciamo non passare troppo tempo sui social: era sbagliato l'uno ed è sbagliato l'altro. A tal proposito analisi critica e cercare di comprendere cosa c'è di vero e come interpretarlo diventa fondamentale.

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