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Maccia (Deutsche Bank): "2026 prevista crescita del PIL italiano da 0,6% a 0,8%, BCE con crescita robusta e accelera in Europa"

L'Head of BLIS & CIO Italy di Deutsche Bank è stata intervistata da Il Giornale d'Italia in occasione dell'l'outlook private Bank 2026; focus sulla discesa del dollaro, l'AI e i dazi statunitensi

04 Dicembre 2025

Manuela MacciaHead of BLIS & CIO Italy di Deutsche Bank, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia in occasione dell'l'outlook private Bank 2026. 

Le previsioni di crescita del PIL per il 2025/26 è: USA 1,9% per il 2025 e 2,1% per il 2026; Eurozona 1,4% nel 2025 e 1,1% nel 2026; Germania 0,3% nel 2025 e 1,2% nel 2026; Italia 0,6% nel 2025 e 0,8% nel 2026; Giappone 1,2% nel 2025 e 0,7% nel 2026; Cina 5% nel 2025 e 4,5% nel 2026; Mondo 3,2% nel 2025 e 3,1% nel 2026. 

Il 2025 ha registrato un aumento dei dazi statunitensi ai livelli più alti da oltre un secolo, un cambio di orientamento fiscale in Germania e una forte espansione degli investimenti in Intelligenza Artificiale, con effetti sugli equilibri economici globali.

Come mai ci ricorderemo di questo 2025?

È sicuramente un anno che ricorderemo a lungo per tanti elementi, sicuramente un anno in cui c'è stata molta incertezza dal punto di vista politico e molte crisi, anche geopolitiche, alcune delle quali stanno rientrando, altre no. Il tema dei dazi sarà un tema che ha introdotto il 2025 ma diciamo la politica commerciale come elemento anche di negoziazione strategica o di introiti fiscali è qualcosa che resterà anche negli anni a venire. Maggiore interventismo politico in alcuni settori industriali strategici, lo vediamo già attraverso l'amministrazione americana 2.0. Il 2025 verrà ricordato perché è iniziato con il lancio di Deep Sick, che significa che la Cina viene diventa il secondo paese strategico per quanto riguarda il lancio dell'intelligenza artificiale, dove leader resta gli Stati Uniti, ma chiaramente c'è un altro pretendente importante e, last but not least, non dimentichiamoci la Germania. La Germania, con un nuovo orientamento di politica fiscale più espansiva molto importante per tutta la zona euro e quindi il piano (i cui effetti verranno visti di politica fiscale espansiva sulla Germania in investimenti in difesa in infrastrutture che impatterà la Germania stessa con una crescita che accelererà ma tutta l'eurozona.

E quali sono le prospettive per l'Italia?

L'Italia è uscita molto bene dalla fase Covid, ha sfruttato molto bene il PNRR, quindi Next Generation e io quindi con una crescita assieme agli altri Paesi dell'Europa del sud, penso anche alla alla Spagna con una crescita che è superiore a quella con cui è entrata nel 2019 poi 2020 nel Covid ha utilizzato questa opportunità sicuramente anche per un risanamento molto buono delle finanze pubbliche che ci pongono oggi in un percorso più virtuoso e lo vediamo: l'uscita dalla procedura di infrazione, il fatto che il nostro spread abbia già sostanzialmente integrato questo elemento di maggior salute delle nostre finanze pubbliche vediamo una crescita che passerà dallo 0,6% del PIL quest'anno attorno allo 0,8% l'anno prossimo quindi una leggera accelerazione però chiaramente non sufficiente a vedere invece l'impatto che abbiamo in Germania di un'accelerazione molto più importante.

E invece appunto per quanto riguarda la BCE?

La BCE pensiamo che stia in good place come ha detto Madame Lagarde all'ultimo l'ultima riunione della BCE cioè a un livello dei tassi 2% che era il target della BCE a livello neutrale probabilmente potrà restare così tutto il 2026. C'è una crescita che tende a essere robusta e accelera in Europa. Un'inflazione che sta tornando e tornata circa a livello della target del 2% della banca centrale. Quindi, salvo shock che non possiamo prevedere oggi e ci sarebbero le manovre ovviamente per intervenire dovrebbe restare attorno al 2% non vediamo quindi al momento. Movimenti sui tassi a breve della Banca centrale e nelle nostre previsioni il primo movimento lo vediamo nel 2027, sarà presumibilmente al rialzo.

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