05 Luglio 2025
Pierpaolo Limone, Rettore dell'Università Pegaso, in occasione della summer edition della quinta edizione del “Forum in Masseria”, la rassegna economica e politica organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners a Manduria, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia:
Come possono le università digitali contribuire a colmare il divario tra le competenze richieste dal mercato e la preparazione dei giovani di oggi?
"Su più livelli. Innanzitutto, siamo digitali, una competenza fondamentale è proprio quella di saper abbracciare il digitale nella sua complessità, quotidianamente, attraverso il processo di insegnamento-apprendimento. In altre parole, si comprende meglio cos'è il digitale del futuro lavorando immersi nel digitale già durante il percorso di studio.
Il secondo livello riguarda la qualità dei nostri corsi di studio, i nostri sono orientati all’innovazione e alla trasformazione digitale, sia per quanto riguarda le lauree che i master. Abbiamo anche un dottorato di ricerca specificamente dedicato alla trasformazione digitale."
L’Italia ha qualche difficoltà a trattenere e valorizzare i propri talenti. Cosa stiamo sbagliando?
"C'è, innanzitutto, un problema salariale. Poi vi è una frammentazione del mercato del lavoro in una moltitudine di microimprese, che rende storicamente difficile l’assorbimento di figure particolarmente qualificate. Tuttavia, sappiamo che la competenza umana è centrale per lo sviluppo dell’impresa e per la creazione di ricchezza. Se potessi dare un consiglio agli imprenditori, soprattutto a chi oggi sta costruendo un’impresa in questo momento, suggerirei di investire nei talenti, per creare nuove opportunità."
Quali sono le competenze che oggi il nostro Paese dovrebbe sviluppare per prepararsi al lavoro del futuro?
"La competenza trasversale nel digitale, in tutte le sue sfaccettature, è sicuramente centrale. Ma ci sono molte altre competenze critiche, la capacità di leggere il contesto, la risoluzione dei problemi e, soprattutto, la capacità di collaborare non solo tra esseri umani, ma anche con le tecnologie.
Nel prossimo futuro assisteremo sempre più a una co-evoluzione tra uomo e macchina, che lavoreranno insieme in modalità che oggi sono difficili da immaginare.
Sostanzialmente, è necessario sviluppare apertura mentale e disponibilità ad apprendere, ciò che in psicologia viene definito "epistemologia", ovvero la curiosità di conoscere."
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