19 Giugno 2025
Si è svolto a Baveno l’annuale Retail Summit, evento di Confimprese, Jakala e Tig-The Innovation Group sul futuro del retail. Il Summit riunisce per due giorni i principali Ceo, manager e decision-maker del settore per affrontare le trasformazioni in corso nel retail, tra nuove esigenze dei consumatori, impatti macroeconomici e rivoluzioni tecnologiche.
"L’AI, oggi, non è più sperimentazione: è un’infrastruttura strategica che consente di essere più reattivi, più pertinenti e più vicini al cliente. È proprio su questa intelligenza aumentata che si giocherà la competitività dei prossimi anni" ha dichiarato Marco Di Dio Roccazzella, managing director and global retail & consumer leader JAKALA
Il panel “Next Gen Retail: evoluzione dei luoghi di vendita” ha visto confrontarsi rappresentanti di Banco BPM, Facile.it, Schneider Electric, Cerba Healthcare Italia e Mondadori Retail, sottolineando come la trasformazione degli spazi – tra fisico e digitale – richieda nuovi modelli di servizio, maggiore accessibilità e un uso intelligente della tecnologia.
Nei dialoghi successivi, condotti da Francesco Pagano (senior partner JAKALA), è emersa con forza la necessità di una leadership capace di governare il cambiamento. Dalla sessione “AI e Multicanalità” con GotU, fino ai focus su modelli di business e nuove competenze organizzative, il filo conduttore è stato chiaro: i dati – e la capacità di attivarli – rappresentano il vero asset competitivo.
Nel suo intervento, Giovanna Sclafani, head of luxury Italy di Meta, ha posto l’accento su come le tecnologie immersive e la connessione tra piattaforme stiano cambiando l’esperienza del brand, portando a nuove frontiere della relazione digitale.
La giornata ha visto inoltre i contributi di Carlo Alberto Carnevale Maffè (SDA Bocconi), Claudio Cerasa (Il Foglio), e lo Start Up Corner dedicato a nuove soluzioni data-driven per il retail.
"Il Governo è consapevole della complessità di queste sfide ed è determinato a mettervi nelle migliori condizioni di operare, con la consapevolezza che un sistema retail moderno e competitivo è parte essenziale di un’economia forte e diversificata come quella italiana. Per potere investire occorrono capitali. In questi anni è aumentato il volume delle operazioni di private equity e venture capital, perché l’Italia è guardata con interesse dagli investitori istituzionali grazie alla stabilità politica dell’esecutivo. Il Ministero dell’economia e della finanza è al lavoro per consolidare questo trend. Nel I trimestre, sia pure in un contesto internazionale dominato dall’incertezza, l’Italia ha consolidato una crescita dello 0,3% con una variazione acquista per il 2025 pari allo 0,5%, che è un dato superiore alle nostre previsioni e che ci porta vicino alla stima dello 0,6% annuale indicata nei documenti di finanza pubblica. A questa tendenza positiva hanno contribuito il comparto dei servizi e il mercato interno. In questo contesto il Governo mantiene un atteggiamento di prudenza ma, al contempo, una forte determinazione per potere aumentare il tasso di crescita. Per farlo è determinante, come avvenuto in questi mesi, il contributo delle vostre imprese"
La lettura dei dati del Centro studi Confimprese sull’anno in corso fotografa un mercato sostanzialmente stabile, che conferma le stime dei piani di sviluppo annunciate a inizio 2025. Dall’analisi semestrale condotta sulla base associativa ripartita in modo omogeneo tra ristorazione, abbigliamento-accessori e altro retail (casa-arredo, elettronica, telefonia e cura persona), emerge che i retailer, nonostante le incertezze sullo scacchiere internazionale gravato da conflitti e guerre commerciali, non hanno cambiato le strategie di sviluppo delle reti distributive nei tre macro settori.
Il settore ristorazione conferma i piani di sviluppo con 1.278 aperture, abbigliamento-accessori ne prevede 2.282, altro retail, che dopo la lunga flessione del 2024 dovuta al rimbalzo delle vendite negli anni del post- Covid, sta ritrovando vigore e stima 2.020 nuovi negozi. Entro la fine del 2° semestre sono previste 5.580 aperture sia dirette che in franchising con una ricaduta occupazionale che registra un saldo di oltre 33mila nuovi posti di lavoro.
Il fatto che i piani di sviluppo siano confermati è di per sè un buon risultato. Certo, le aperture non crescono più ai ritmi degli anni pre-covid, che ha inciso profondamente sia sulle strategie distributive delle aziende sia sulle abitudini di consumo degli italiani. Concludere il 2025 con una riconferma delle stime tracciata a inizio anno in un momento storico in cui l’orientamento geopolitico ed economico è stato messo in discussione, è un atto di fiducia nel futuro e nella stessa tenuta del retail. Certo, non va sottovalutata la debolezza dei consumi che si protrae dall’inizio dell’anno, con i primi 4 mesi in flessione del -2,0% sullo stesso periodo 2024 (dati Osservatorio Confimprese-Jakala), sia pure in parziale recupero rispetto al -3,0% del I trimestre 2025, grazie alla crescita delle reti della ristorazione. Nel solo mese di maggio, tuttavia, il dato a totale perimetro si avvicina alla parità con un -0,2%. Un anno, quindi, che sembra lentamente rimettersi in carreggiata, ma con fatica e solo grazie alle politiche di sviluppo delle catene organizzate.
Le catene che rappresentiamo sono realtà resilienti, capaci di offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo e un’elevata attenzione al cliente.
In Italia crescono esempi di successo, sia tra le catene italiane che internazionali, e sempre più realtà italiane si stanno espandendo all’estero. Confimprese continua a registrare nuovi ingressi, segno di vitalità in un mercato ancora troppo frammentato: in Europa il commercio organizzato rappresenta il 30%, in Italia solo il 12%.
Il gap è dovuto soprattutto alla burocrazia, che rallenta e scoraggia gli investimenti.
Chiediamo al Governo una semplificazione normativa per favorire l’apertura di nuovi punti vendita e attrarre operatori esteri. Oggi, ad esempio, ha aderito alla nostra associazione un grande marchio come Hugo Boss, con 150 punti vendita in Italia.
Promuoviamo anche l’espansione delle catene italiane, soprattutto nella ristorazione, che sta ottenendo ottimi risultati all’estero.
Tra le criticità che frenano il settore: affitti elevati, costo del lavoro e difficoltà ad attrarre giovani. Va superata anche la logica dell’ASPI come incentivo all’uscita precoce dal lavoro, che danneggia imprese e sistema economico.
Lo scenario geopolitico attuale sta iniziando a rallentare gli investimenti.
Avevamo previsto 5.000 nuove aperture per il 2025, ma l’incertezza globale potrebbe far sentire i suoi effetti già nel 2026-2027. A pesare sono anche l’instabilità dei costi energetici e delle materie prime.
Serve stabilità e buon senso per sostenere la crescita del retail in Italia e all’estero.
In Confimprese, le nuove entrate di associati nel 2025 includono l'apertura di nuovi store, il rinnovo di punti vendita esistenti, e l'espansione di brand come Anytime Fitness, Mondadori Bookstore e 12OZ. Alcuni soci stanno anche lanciando nuovi concept store e prodotti, come il nuovo impasto multicereale de La Piadineria.
Ecco alcuni esempi specifici:
Anytime Fitness: Ha aperto un nuovo club in zona Martesana a Milano e uno a Benevento;
Mondadori Bookstore: Ha rinnovato il punto vendita a La Spezia e ha aperto una nuova libreria a Massafra.
12OZ: Ha aperto due nuovi punti vendita a Firenze.
Gruppo Teddy: Il brand Terranova ha lanciato il nuovo concept store Riviera 2.0.
Rizzoli Milano: Ha aperto una nuova libreria nel centro di Milano.
La Piadineria: Ha presentato un nuovo impasto multicereale.
Scarpe&Scarpe: Ha rinnovato il suo punto vendita presso il Centro Navile a Bologna.
Inoltre, Mondadori Store è diventato partner ufficiale del Giubileo 2025. Nonostante queste aperture e innovazioni, il Retail Barometer Confimprese-Jakala prevede una crescita nulla a volume nel 2025 e un incremento del +1,7% a valore, a fronte di un'inflazione stimata del +1,5% secondo Confimprese.
Confimprese è un’associazione di categoria italiana che rappresenta le imprese operanti nei settori del retail, della ristorazione e dei servizi, in particolare quelle che adottano formule di rete come franchising, catene e affiliazioni commerciali. Nata con l’obiettivo di tutelare e promuovere gli interessi delle aziende che sviluppano reti sul territorio nazionale e internazionale, Confimprese svolge un ruolo attivo nel dialogo con le istituzioni pubbliche e private. Offre servizi di supporto in ambiti strategici come la crescita della rete distributiva, l’internazionalizzazione, l’innovazione, le normative fiscali e del lavoro. Inoltre, è nota per i suoi osservatori e studi di settore, che forniscono dati aggiornati su consumi, tendenze di mercato e comportamenti dei consumatori, risultando utili per le strategie aziendali. Attraverso eventi, convegni e attività di networking, Confimprese favorisce la collaborazione tra imprese e contribuisce alla crescita del sistema commerciale italiano.
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