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Bracchi (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia): "Con questa esposizione vogliamo unire memoria e innovazione, ispirare i giovani e rafforzare l'attrattività internazionale del Museo"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Giampio Bracchi, Presidente Museo Nazionale Scienza e Tecnologia: "Puntiamo su innovazione, formazione e dialogo con i grandi musei internazionali"

17 Giugno 2025

Giampio Bracchi, Presidente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, in occasione dell' esposizione delle tre automobili storiche Bisiluro DaMolNar, Alfa Romeo 8C 2300 e Bianchi 8HP, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Qual è il messaggio che il Museo vuole trasmettere al pubblico riportando in esposizione queste tre vetture?

"Questa esposizione si inserisce perfettamente nella missione del Museo: diffondere la cultura scientifica e tecnologica. Lo facciamo in un modo particolare, mostrando che la scienza e la tecnologia non sono concetti astratti, ma realtà concrete che si possono vedere, toccare e sperimentare. Vogliamo soprattutto ispirare i giovani visitatori, invitandoli a immaginarsi protagonisti attivi nel mondo dell’innovazione. Le tre auto in mostra, risalenti ai primi del Novecento, rappresentavano all’epoca l’avanguardia tecnologica. Oltre alla componente ingegneristica, erano espressione di un design ricercato e affascinante, tratto distintivo che ha sempre contraddistinto l’industria automobilistica italiana: tecnologia e bellezza insieme. Questi veicoli, realizzati artigianalmente e su misura, danno il nome alla mostra stessa, Fate su misura. Guardandole, i giovani non possono che restare affascinati e, speriamo, ispirati a intraprendere un percorso nel mondo delle tecnologie del futuro."

In che modo il patrimonio, in questo caso motoristico, può contribuire a rafforzare il dialogo che c'è tra innovazione e memoria storica?

"Esponendo pezzi iconici della storia della tecnologia, mostriamo come il passato possa essere una base concreta da cui partire per comprendere e costruire il futuro. Il nostro obiettivo non è solo far conoscere le innovazioni del passato, ma anche stimolare riflessioni su ciò che sarà la tecnologia nei prossimi anni. Per questo motivo, il Museo non si limita alle esposizioni statiche: offre anche percorsi didattici e laboratori dove i ragazzi possono sperimentare direttamente tecnologie attuali e innovative. Così, la memoria storica diventa un ponte verso l’innovazione."

Con il cambio di governance che c'è appena stato quali saranno i vostri progetti futuri?

"Il cambiamento ha riguardato il consiglio di amministrazione, mentre la direzione generale resta affidata a Fiorenzo Galli, con cui collaboro da sempre con grande soddisfazione. Siamo il principale museo scientifico e tecnologico in Italia, ma il nostro obiettivo è ambizioso: vogliamo confrontarci con le realtà più avanzate a livello internazionale, come il Deutsches Museum di Monaco. La nostra sfida è proporre un museo capace non solo di raccontare il passato, ma anche di sperimentare il nuovo. In questo modo, intendiamo ridurre il divario che ancora oggi separa il mondo dell’innovazione e dell’industria da quello della scuola e della formazione. Il nostro impegno è proprio questo: creare connessioni, stimolare il dialogo e ispirare i giovani a diventare i protagonisti delle tecnologie del domani."

Parlando della situazione geopolitica in cui ci troviamo oggi, come questa situazione potrà influire nel panorama del credito e anche nell'ambito museale?

"Attualmente, circa la metà dei nostri visitatori proviene dall’estero: ogni anno accogliamo circa 600.000 persone, e la percentuale di visitatori internazionali è in costante crescita. Milano è diventata una meta turistica di grande richiamo, e il nostro museo è uno dei poli d’attrazione della città, soprattutto per le famiglie. Tuttavia, le tensioni geopolitiche in corso non facilitano lo scambio tra Paesi e, di conseguenza, stanno già iniziando ad avere effetti negativi sulla mobilità internazionale. Anche se per ora qui al museo non abbiamo ancora registrato un impatto diretto significativo, questo rappresenta senz’altro un rischio da tenere in considerazione. La nostra speranza è che la situazione possa normalizzarsi in tempi ragionevoli, così da non compromettere i flussi turistici e culturali che rappresentano una risorsa preziosa per il nostro settore."

Chi è Giampio Bracchi, Presidente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Giampio Bracchi, nato a Piacenza nel 1944, si è laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano, completando la sua formazione con studi post-universitari presso la University of California, Berkeley.

È Professore Emerito del Politecnico di Milano, dove ha ricoperto la carica di Pro-Rettore dal 1990 al 2002. Nel 2003 ha fondato la Fondazione Politecnico di Milano, di cui è stato Presidente fino al 2015 e della quale è oggi Presidente Emerito.

Autore di oltre 200 pubblicazioni e 20 libri su innovazione aziendale e finanziaria, è attualmente editor della collana Research for Development per Springer ed ha fatto parte dei comitati di redazione di riviste internazionali e italiane nel settore informatico.

Nel panorama associativo, è stato Presidente di AIFI (l’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital) e di AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico). A livello internazionale, ha presieduto il comitato “Information Systems” della International Federation for Information Processing ed è stato Trustee della Very Large Data Base Foundation di Los Angeles.

Tra i principali incarichi nella finanza, nell’industria, nel settore pubblico e nelle infrastrutture, è stato Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vicepresidente e membro del Comitato Esecutivo di Banca Intesa, nonché membro dei Consigli di Amministrazione di INPS, Cariplo e dei Comitati Scientifici del Fondo Nazionale per la Ricerca Applicata e dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani.

È stato membro del CdA di diverse aziende industriali e finanziarie, tra cui società quotate come CIR e Amplifon, e Presidente di Intesa San Paolo Private Banking e della concessionaria autostradale Milano Serravalle. Ha anche direttamente co-fondato e presieduto alcune società nei settori dei servizi informatici e del Private Equity. E’ attualmente Vicepresidente di Banca del Sempione SA e dal 2025 è anche Vicepresidente della Banca Private BPER Cesare Ponti.

È da sempre impegnato nel sostegno a organizzazioni no-profit ed è attualmente presidente emerito dell’associazione di manager Prospera (Progetto Speranza) e membro del Collegio dei Garanti della Fondazione per la Scuola Italiana; è stato Vicepresidente della Fondazione Ricerca e Imprenditorialità e consigliere dell’Associazione Interessi Metropolitani di Milano e della Fondazione Don Carlo Gnocchi.

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