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Lazzaroni (Altagamma): "Gli high end consumer si stima passeranno dai 400 milioni ai 500 milioni, segnale molto positivo di organica crescita"

L'amministratrice Delegata di Altagamma è stata intervistata da Il Giornale d'Italia in occasione di Brand connection;

21 Ottobre 2025

Stefania Lazzaroni, Amministratrice delegata di Altagamma, in occasione di Brand Connection organizzato da Deloitte è stata intervistata da Il Giornale d'Italia:

Come sta cambiando il rapporto tra i marchi e i consumatori?

Ma nel nostro comparto di Altagamma, il rapporto coi consumatori deve cambiare necessariamente e continuamente. Sono industrie culturali e creative. Quindi da un lato c'è una forte radicamento nel l'heritage, nel territorio, nel passato se vogliamo, nel DNA di questi marchi ma dall'altra parte sono industrie creative che quindi devono continuamente cambiare e guardare al futuro quindi devono essere capaci di innovare e anche di essere sempre al passo coi tempi, con le nuove tecnologie. Oggi nel convegno abbiamo parlato di ovviamente Artificial Intelligence, di digitalizzazione, di una sostenibilità che deve a questo punto diventare anche sempre più autentica e complessa nel suo modo di gestire tutta la filiera. Quindi io credo che la connessione dei brand con i cambiamenti socioculturali e con lo Zeitgeist del tempo è essenziale per essere come ha detto anche Stefano Domenicali per essere rilevanti. La rilevanza è la capacità di trovare un equilibrio fra quello che è il tuo passato, l'heritage, rimanere fedele al tuo DNA ma al contempo riuscire sempre a modificare il tuo modo di relazionarti con un consumatore. Consumatori che per quanto riguarda il nostro comparto peraltro crescono a livello mondiale. Quindi ci sono nuove geografie nel comparto dell'alto di gamma. Gli high end consumer, si stima passeranno dai 400 milioni ai 500 milioni, quindi c'è un segnale molto positivo di organica crescita e quindi, al di delle complessità del momento, la traiettoria molto positiva.

C'è proprio qualcosa che vorrebbe che capitasse nell'immediato futuro? 

Nell'immediato futuro vorrei che si comprendessero appieno le complessità del sistema moda e del sistema made in Italy. È un ecosistema che si compone di marchi e di filiere. Credo che l'armonizzazione di questi due elementi, che devono lavorare da sempre in sinergia, sia molto importante. C'è una legge in discussione che dovrebbe proprio favorire questa comprensione. Diciamo che la grande visibilità dei marchi talvolta le rende anche più attaccabili, più fragili. Ecco, il mio auspicio è che ci sia proprio in questo momento la capacità di approfondire questo tema e di capire reciprocamente le complessità di questo ecosistema meraviglioso. È un ecosistema unico, è una sorta di Silicon Valley perché noi abbiamo una supply chain dei partner sul territorio estremamente frammentati ed estremamente creativi e dall'altra parte dei marchi che devono e vogliono interagire con questa incredibile potenza di fuoco creativa che solo il sistema Italia, solo il Made in Italy, riesce a realizzare e a proporre anche ai grandi brand internazionali.

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