26 Maggio 2025
Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di TEHA Group, in occasione del Forum finale dell'iniziativa "La consulenza finanziaria, motore per la valorizzazione del risparmio e la crescita economica dell'Italia" è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quali sono gli elementi principali emersi dallo studio che avete presentato oggi? E si può parlare anche dei numeri?
"Dallo studio emergono tre elementi principali. Il primo riguarda la necessità di valorizzare il risparmio degli italiani, sia delle famiglie che delle imprese, per stimolare nuovi percorsi di crescita per il Paese. Ricordo che l’Italia è l’unica tra le grandi economie il cui PIL si trova ancora su valori al 2007.
Parliamo di oltre €2.000 miliardi di euro detenuti in forma di depositi e liquidità, che potrebbero diventare un volano fondamentale per innescare nuova crescita.
Abbiamo osservato che, dal 2013 a oggi, chi non ha investito ha perso in media il 15% a causa dell’inflazione. Chi invece ha investito, ha guadagnato in media il 16% al netto dell’inflazione. Quindi, l’opportunità è estremamente significativa.
In questo contesto, l’advisor finanziario e la gestione professionale del risparmio rappresentano un asset fondamentale per generare ulteriore valore.
Parliamo di un’industria che conta circa 50.000 occupati ed è una delle più estese a livello europeo, con una grandissima capillarità e dinamiche di crescita molto rilevanti.
Oggi un quarto della ricchezza delle famiglie italiane è gestito attraverso le reti di consulenza finanziaria, mentre cinque anni fa la quota era del 14%. Questa crescita dell’industria si accompagna a un’evoluzione più ampia del sistema Paese. Da qui ai prossimi anni, entro il 2040, assisteremo a un passaggio generazionale della ricchezza stimato in circa 3.000 miliardi di euro, un fenomeno epocale. In questo scenario, la gestione professionale, la valorizzazione e la preservazione del patrimonio diventano ancora più centrali.
Stimiamo che, da qui al 2040, aumentando l’investimento in azioni su orizzonti temporali di lungo periodo e riducendo la quota di liquidità ferma sui conti correnti, si possa generare all’interno del sistema Paese oltre €2.500 miliardi di nuova ricchezza.
Questa nuova ricchezza alimenterebbe consumi, investimenti, tassazione (attraverso i capital gain) e, in ultima istanza, contribuirebbe positivamente al PIL e al benessere collettivo."
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