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Crespi (Pinacoteca di Brera): "Cultura 4.0, nuove tecnologie per l'ampliamento di Palazzo Citterio e l'inclusività museale"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Angelo Crespi, Direttore della Pinacoteca di Brera: "Utilizziamo la realtà aumentata e l'IA per valorizzare il patrimonio artistico; collaborazione con Banca Ifis per definire le linee strategiche dei prossimi 4 anni, vogliamo promuovere la cooperazione tra pubblico e privato"

01 Marzo 2025

Angelo Crespi, Direttore della Pinacoteca di Brera, in occasione del Forum in Masseria a Saturnia, la quinta edizione della rassegna stampa economica e politica organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Qual è la sua visione della cultura 4.0 e come le tecnologie digitali stanno trasformando il lavoro dei musei nella valorizzazione del patrimonio artistico?

"Devo dire che noi, a Brera, per l'ampliamento di Palazzo Citterio e l'apertura di questo nuovo spazio, abbiamo subito pensato di utilizzare le nuove tecnologie. La prima e la più importante è stata una tecnologia di realtà aumentata, che ci ha permesso di portare a termine gli allestimenti progettati in pochissimo tempo. Avevamo meno di sei mesi e questa tecnologia, sviluppata da una start-up italiana chiamata Prometheus, è stata fondamentale. Il sistema NUR è una tecnologia che aiuta moltissimo nella parte museografica. Poi abbiamo implementato un'app per le visite guidate personalizzate, che dà la possibilità al visitatore di scaricare la guida sul proprio telefono in numerose lingue, ma anche nella lingua dei segni. Abbiamo pensato molto ai pubblici fragili, perché il tema dell'inclusività è uno dei temi fondamentali per i musei. Abbiamo realizzato dei podcast, e abbiamo ampliato l'uso dei social, includendo anche piattaforme che fino a quel momento non erano utilizzate. A Palazzo Citterio, abbiamo anche installato un LED di venti metri quadri dove presentiamo mostre digitali. La prima è di Refik Anadol, ed è una mostra realizzata con l'intelligenza artificiale. Quindi, abbiamo adottato un approccio organico all'idea di cultura 4.0. Abbiamo posizionato dei totem con telecamere che misurano i flussi. Questo è un aspetto legato alla sicurezza, ma ci consente anche di capire cosa i visitatori vogliono vedere quando entrano nel cortile di Brera, quanti passaggi ci sono e così via. Insomma, abbiamo una miriade di progetti legati alle nuove tecnologie."

Quindi, come vede il futuro dell'arte in rapporto alla tecnologia?

"Sarà l'innovazione a guidarlo. Abbiamo fortemente immaginato di riportare la ricerca e l'innovazione all'interno del perimetro di Brera. Ad esempio, stiamo portando a termine un progetto di laboratorio di diagnostica chimica e fisica per i beni culturali, in collaborazione con l'Istituto Lombardo. Questo progetto permetterà di portare dentro un museo l'innovazione scientifica su un tema importantissimo: la diagnostica applicata al restauro. Ovviamente, la diagnostica fatta con i nuovi strumenti di imaging o anche con l'intelligenza artificiale ci permetterà di implementare l'idea di conservazione programmata. In pratica, potremo sapere in anticipo cosa potrebbe accadere alle nostre opere. Questo è frutto del rapporto molto stretto tra arte e nuove tecnologie, tra beni culturali, patrimonio storico e innovazione."

Prima parlava di una collaborazione con Banca IFIS, in cosa consiste?

"Innanzitutto, Banca Ifis è entrata nel "Patto per Brera", diventando un sostenitore, attraverso l'Art Bonus, nei prossimi quattro anni del mio mandato, contribuirà, insieme ad altri stakeholder e altre aziende che hanno firmato questo patto, a definire le linee strategiche del museo per il futuro. Inoltre, a maggio ospiteremo dodici gessi di Canova, all'ingresso della Pinacoteca, che fanno parte della collezione di Ifis . In un rapporto proficuo tra pubblico e privato, esporremo e valorizzeremo questo patrimonio, per poi portarlo anche all'estero. L'idea è quella di mettere a sistema e rendere disponibile per tutti la bellezza che spesso rimane nei depositi di un museo pubblico, ma che in questo caso appartiene a un'azienda privata."

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