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Gros-Pietro (Intesa Sanpaolo): "Il futuro dell'industria finanziaria dipende da persone, strutture operative efficienti e modelli di società inclusivi"

L'intervento di Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo: "Necessaria una condizione di parità con operatori Big Tech per garantire la competitività"

16 Febbraio 2025

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, in occasione del 31esimo Congresso ASSIOM FOREX, ha dichiarato:

"Noi operatori finanziari europei dobbiamo investire nel paradigma dell'informazione, in persone e in tecnologie, sviluppando capacità operative al servizio della società e delle istituzioni. Dobbiamo farlo perché siamo i meglio attrezzati in termini di possesso di dati, di posizione sul mercato e di capacità di investimento. Ma dobbiamo essere competitivi in termini di tempi, di prestazioni e di costi. Per riuscirci, dobbiamo essere messi in condizioni di parità con gli operatori provenienti soprattutto dal sistema Big Tech.

Non ci sarà parità finché gli operatori finanziari continueranno a essere obbligati a concedere alle Big Tech accesso libero ai dati dei clienti consenzienti, senza alcuna reciprocità. Dati di immenso valore, che le banche europee raccolgono, verificano, aggiornano, custodiscono e proteggono, sostenendo costi notevoli, vengono messi gratuitamente a disposizione di concorrenti che sono in prevalenza non europei. Si concede così un vantaggio che indebolisce il settore finanziario, che al momento è, in Europa, quello maggiormente in grado di sviluppare il paradigma dell'informazione come sistema portante del funzionamento dei mercati.

Non va dimenticato che abbiamo un tesoro, da difendere e valorizzare: il risparmio privato europeo. Ieri è stata citata la cifra di 35.000 miliardi di euro, una fonte privilegiata, essenziale per contribuire a finanziare, insieme a quelle pubbliche, gli 800 miliardi annui di investimenti stimati necessari all'Europa per fronteggiare le transizioni da realizzare, e per organizzare una difesa comune. Anche da questo punto di vista, l'industria finanziaria è uno strumento essenziale, da salvaguardare e sviluppare.

I mercati però non aspettano, perciò è ora di agire. Serviranno tre fattori, ben coordinati, che tocca anche a noi, operatori finanziari, mettere in campo. Il primo fattore sono le persone, le loro conoscenze, e la loro capacità di avvalersene per sviluppare gli strumenti da offrire agli organizzatori. Queste persone dobbiamo formarle, attrarle e trattenerle. Offrire loro la possibilità di valorizzare e accrescere i propri patrimoni professionali, e allo stesso tempo garantire la compatibilità tra l'impegno professionale e il positivo sviluppo delle loro situazioni familiari. Il secondo fattore sono le strutture operative: più performanti, più efficaci nelle prestazioni, efficienti nel contenimento dei costi e dei consumi di risorse. Il terzo fattore è un modello di società capace di assorbire i cambiamenti senza generare esclusioni né sofferenze sociali insostenibili, che bloccherebbero ogni transizione. Sono convinto che noi dell'industria finanziaria, insieme alle strutture democratiche e politiche istituzionali, abbiamo le capacità per mettere in atto tutti e tre i fattori enunciati, e raggiungere i traguardi ai quali tutti tendiamo."

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