Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Di Amato (Maire): "300 mln di t di plastiche consumate al mondo, solo il 5% viene riciclato, in Italia 50%; tra 10 anni tecnologia nostro cuore pulsante"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire: "Ritorno russo nel mix energetico? Al momento non è nei piani"

05 Luglio 2024

Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire, in occasione del Forum Masseria 2024 organizzato da Bruno Vespa, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 


"Per quanto riguarda la situazione della transizione energetica in Europa, sono state varate nuove norme e l'indicazione generale data come linea guida è stata quella di attenersi all'ambito "green", quindi solo ed esclusivamente prodotti provenienti da fonti rinnovabili, perché la neutralità tecnologica ci permette di utilizzare altre tecnologie per il raggiungimento degli scopi.

Io credo che questo debba essere l'elemento distintivo. Noi di Maire stiamo interpretando la transizione ecologica in questo modo: puntando sul recupero low carbon, quindi partendo dai fossili per ottenere prodotti decarbonizzati; per esempio catturando la CO2 dal gas possiamo produrre degli e-fuels o dei chemicals cosiddetti blue, quindi tutto quello che attiene alla filiera dei carburanti e del mondo dei fertilizzanti. Ritengo quindi che oggi per dare la risposta ai target non ci sia una una sola soluzione, ma è possibile metterne in campo tante. E poi c'è anche il tema dei prodotti, le plastiche sono un esempio: il mondo consuma 300 milioni di tonnellate di plastiche e ad esserne riciclate al momento è solo il 5%. L'Italia è il paese che in Europa ha il migliore tasso di riciclo, quindi di differenziata. Ecco credo che questa sia l'occasione giusta per trasformarla e cambiare i materiali, quindi portare sui banconi dei prodotti completamente riciclati".

Il tasso di riciclo di cui parla, è comunque intorno al 5%. Perché  siamo ancora a un livello così basso e cosa è possibile fare per aumentarlo?


"In Europa, L'Italia si posiziona tra i paesi più attenti, la differenziata è molto alta, superiamo il 50% della raccolta. Siamo in grado di raccogliere, di creare una rete, ma adesso è arrivato il momento di trasformare questi prodotti e ottenerne altri di prima scelta, cioè usare una tecnologia upcycling, di alta qualità. Questo avviene perchè in passato si è puntato a fare un grande lavoro di raccolta, ma poi i prodotti che venivano riciclati erano di seconda scelta, quindi non potevano essere sostitutivi di quello che invece il mercato richiedeva. Ecco questa è la vera sfida su cui bisogna lavorare e su cui noi di Maire stiamo progredendo. In Italia abbiamo già realizzato un primo impianto sui polimeri a Brescia e sono in corso i lavori di un secondo in Emilia Romagna. Ci auguriamo che questo approccio prenda piede così da completare la filiera, dalla raccolta, al prodotto, fino al materiale finale".

Come vede il mix energetico fra dieci anni?

"Non si può pensare di risolvere il problema con una sola soluzione quindi sicuramente avremo nel mondo dei prodotti, dei fuels, della chimica, dei fertilizzanti, tanto low carbon che sarà la risposta immediata. E poi in parallelo il green che è fatto da fonti rinnovabili, da nucleare quindi una parte di biocarburanti".

Come sarà Maire tra dieci anni, mixando sia la crescita organica che quella disorganica?

"Lo abbiamo annunciato nel nostro piano strategico, si tratta di un progetto che abbiamo presentato a marzo di quest'anno e che propone l'idea di un'azienda molto più grande sia in termini di persone che in termini di ricavi, ma soprattutto in termini di tecnologie. Quindi sarà una nuova società con un cuore e un contenuto tecnologico molto più alto".

L'Europa sul green deal si è un po' divisa, così come la situazione di voto americana in cui c'è chi sostiene Trump e dice che abbia già un piano per ristabilire gli equilibri con la Russia. La Russia come rientrerà o come potrebbe rientrare in questo scenario di mix energetici?

"Questa è una domanda a cui non so rispondere perché era un mercato, ma oggi non lo è più; i prossimi passi dipenderanno sicuramente dalle scelte operate dai governi che sono parte in causa. È veramente complicato, ma ad oggi non è nei nostri piani".

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti