27 Maggio 2024
Paolo Scaroni, Presidente di Enel, in occasione del Festival dell'economia di Trento, ha dichiarato:
"Se torniamo indietro di 15 anni, in Germania, c'erano diversi produttori di pannelli fotovoltaici, ma ora sono praticamente scomparsi. Perché la Cina è così competitiva nei costi e nei volumi che ha praticamente eliminato l'intera industria mondiale dei pannelli fotovoltaici. Tuttavia, Enel sta facendo la sua parte in questo senso. Sta investendo molto in uno stabilimento che sta cercando di offrire un'alternativa alla produzione di pannelli fotovoltaici cinesi. Anche negli Stati Uniti, usando una tecnologia leggermente diversa, ci sono progressi significativi. A proposito, per contribuire alla comprensione complessiva di questo argomento sulle rinnovabili, il fotovoltaico non è così moderno come si potrebbe pensare. È stato inventato prima della Seconda Guerra Mondiale e ha subito notevoli miglioramenti da allora. È certamente molto più efficiente ed economico rispetto a ottant'anni fa, ma non è una tecnologia rivoluzionaria. L'uso della luce solare per generare energia elettrica è un concetto consolidato. Questa è la mia visione della situazione in Europa. Dobbiamo considerare che le proteste degli agricoltori in Germania e in Olanda, così come la perdita di voti da parte dei partiti verdi, potrebbero influenzare l'atteggiamento dell'Europa e della politica di Bruxelles su questo tema. Non posso predire il futuro, ma vedremo cosa succederà dopo le elezioni. Personalmente, spero che non ci siano cambiamenti radicali, perché dobbiamo continuare gli sforzi in questo settore. Tuttavia, ritengo che la nostra battaglia per diventare leader tecnologici nel mondo delle rinnovabili sia abbastanza compromessa".
Ci sono dei campi in cui potremmo provare a vincere questa battaglia di avanguardia tecnologica?
"Entriamo ora in territori in parte nuovi e in parte vecchi, ma che sono ancora piuttosto confusi da questo punto di vista. Naturalmente, parliamo del nucleare. Non dimentichiamoci che la Germania, durante una crisi energetica in cui le bollette dell'elettricità e del gas stavano aumentando, ha deciso di chiudere tre centrali nucleari per rispettare gli impegni presi dal governo, guidato all'epoca da una coalizione chiamata semaforo, che includeva i Verdi. Quindi, considerando che la Germania ha compiuto questa mossa in un momento così critico, è difficile dire se il nucleare riacquisterà popolarità in Europa. Molto dipenderà anche dall'esito delle elezioni. Se il nucleare dovesse tornare, sarebbe probabilmente sotto forma di tecnologie più avanzate e sicure, più piccole e più gestibili".
In questo modo potremmo "giocarci" delle competenze tecnologiche, che atteggiamento dovremmo avere?
"Ho incontrato qualche settimana fa un signore inglese che lavora molto in Cina e mi raccontava di essere stato da Huawei, dove ha caricato la sua auto elettrica alla velocità di un chilometro al secondo. In soli 5 minuti ha potuto caricare 300 chilometri di autonomia. Questo non tanto per entrare nei dettagli tecnici, ma per sottolineare l'efficienza straordinaria di questo sistema di ricarica. Le auto elettriche destano perplessità tra i consumatori italiani e non solo, soprattutto per i tempi di ricarica. Se tutti sapessimo di poter caricare un'auto in soli 5 minuti anziché 30, avremmo un atteggiamento diverso. La Cina, e in particolare Huawei, non solo riesce a produrre a costi bassi, cosa che sappiamo fare anche noi, ma è in grado di realizzare cose che noi non riusciamo".
La Cina si è appropriata di tutto ciò che riguarda le energie rinnovabili. Non è una critica, è semplicemente una situazione che dobbiamo affrontare. Non voglio semplificare il problema, anche se potrei dire cose un po' dure. Penso che noi europei seguiremo quello che decidono gli Stati Uniti. Se gli Stati Uniti impongono delle barriere, noi faremo lo stesso. Se decidono di tassare al 100% le automobili elettriche, noi lo faremo anche per motivi politici e pratici. Se non riusciamo a competere con le auto elettriche cinesi, non avremo nessuna produzione in Europa".
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