17 Maggio 2024
Il Giornale d'Italia ha intervistato Anna Roscio, executive director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo a margine del forum organizzato da The European House Ambrosetti "Verso Sud- La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo", in corso a Sorrento (Na), nel Grand Hotel Excelsior Vittoria.
"Transizione 5.0. noi come banca la vediamo come una delle grandi opportunità per rilanciare gli investimenti così come è stato in passato per Transizione 4.0 e per questo, per quanto ancora in attesa dell'apertura della piattaforma, noi come banca ci siamo già mossi in anticipo stanziando 120 miliardi di finanziamenti proprio per la crescita a beneficio delle piccole e medie imprese che investono sui filoni tipici di Transizione 5.0.
Questa è una misura italiana, quindi facilita le imprese di qualunque territorio e quindi è una misura evidentemente anche per il Sud.
L'unico elemento in discussione era la cumulabilità con i benefici fiscali delle Zes ma, al netto di questo, è sicuramente una misura che trascinerà, che noi insomma vediamo come in grado di trascinare gli investimenti per la competitività delle PMI italiane".
"Le PMI italiane in questi ultimi anni hanno fatto molti passi sul tema della digitalizzazione. Quindi, oggi, non darei una connotazione negativa, nel senso che comunque è un progresso rispetto ad alcuni anni fa. Grazie anche, appunto, a misure come Transizione 4.0 il livello di digitalizzazione delle PMI è aumentato.
È chiaro che ci sono ancora molti passi da fare. L'intelligenza artificiale oggi non è ancora di patrimonio comune ma sicuramente gli imprenditori stanno comprendendo che il recupero della competitività passa anche attraverso un uso ottimale e intelligente, lasciatemi dire, dell'intelligenza artificiale".
"Le aziende, le PMI del Mezzogiorno e comunque tutte le PMI italiane hanno, dal nostro punto di vista, una caratteristica importante: intanto una forte vocazione all'estero. Non dimentichiamo che il 50% dell'export italiano è fatto da PMI, a differenza di quello che noi possiamo vedere in altri Paesi come la Germania come la Francia. Quindi il coraggio di affrontare i mercati internazionali.
L'altro aspetto importante che noi vediamo è quello delle filiere. Le filiere produttive rappresentano un punto di forza della nostra economia. E la connessione, la filiera che sta diventando sempre più corta, e quindi l'utilizzo dei fornitori locali, rappresenta un elemento di compensazione di quello che è l'aspetto dimensionale garantendo quindi la possibilità alle imprese, anche di più piccole dimensioni ma che sono delle eccellenze produttive, di guardare appunto ai mercati internazionali e di affrontare quelli che possono essere momenti anche di discontinuità come i tanti che recentemente abbiamo avuto".
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