16 Aprile 2024
Giovanni Cannata, Magnifico Rettore Universitas Mercatorum, in occasione della presentazione del Rapporto GEM Italia 2023- 2024, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Il progetto GEM è una grande inchiesta internazionale che coinvolge una gran parte dei paesi del mondo, ovviamente quelli più industrializzati, e consiste nello studiare i comportamenti imprenditoriali e le scelte che il sistema imprenditoriale fa nel tempo. Da questo punto di vista, per noi dell’Universitas Mercatorum è stato un privilegio redigerla, siamo stati chiamati a redigere il progetto per la parte italiana. È stata fatta un'ampia inchiesta sulle imprese per cercare di identificare quali erano le caratteristiche di queste imprese. Il titolo ‘Un Paese che osa’, certo, un paese che osa, ma un Paese che ha anche una tradizione imprenditoriale. Come non perdere la tradizione imprenditoriale? La ricerca mette in luce diversi aspetti che possiamo ricordare e che vanno diciamo dal supporto alla formazione dell’ impresa alle esigenze di tipo infrastrutturale sia materiale che digitale, alle esigenze di tipo finanziario che le imprese hanno e con le quali si devono confrontare. Quindi un armamentario piuttosto complesso, rispetto alle quali invece di dedicare delle politiche se vogliamo fare la celebrazione del made in Italy, il made in Italy si fa con le imprese e le imprese vanno aiutate. Il nostro compito come università è quello di lavorare molto sul piano della formazione".
Gli attuali scenari geopolitici ritiene che influiscano sull'avvio effettivo di nuove imprese?
“Purtroppo è brutto dirlo, ma gli scenari geopolitici rappresentano minacce ma opportunità. Rappresentano minacce perché ovviamente tutto questo va a finire in ricarica sui temi delle materie prime sui temi della disponibilità di alcune risorse che sono necessarie all'impresa per poter lavorare; influisce sul livello dei commerci, l'industria si è sempre sviluppata affiancandosi i commerci, ma gli scenari geopolitici rappresentano una opportunità tuttavia perché si aprono nuove nuovi mercati, nuove possibilità. Certo è molto brutto dirlo così però è una stagione nella quale bisogna comunque infilarsi e cercare essere presenti all'interno”.
Per rispondere alla domanda chiave dell'evento, l'Italia è un Paese che osa?
“L’Italia è un paese che osa, quando si usa il verbo ‘osare’ si intende sia in positivo che in negative, ancora una volta. Io Io coniugo in positivo deve osare, perché se non lavoro per alzare l'asticella e a osare di più nel salto rimane relegata a settori che sono per certi aspetti tradizionali, mentre oggi abbiamo anche l'affacciarsi di settori innovativi con i quali dobbiamo lavorare”.
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