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Marchesin (Gruppo Sella): "Leadership del Wealth Manager è la misura del valore di consulenza; finanza e giovani? Necessarie aziende più inclusive"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Alessandro Marchesin, Head of Wealth&Asset Management Gruppo Sella: "Grande lavoro negli anni per dare forti contenuti alla consulenza"

01 Febbraio 2024

Alessandro Marchesin, Head of Wealth&Asset Management Gruppo Sella in occasione dell'evento "Il valore della consulenza" organizzato da Wall Street Italia, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

“Negli ultimi 25 anni, abbiamo lavorato molto come industria per dare dei contenuti forti alla consulenza, creando una vasta gamma di offerta, nuovi tools e applicativi. Abbiamo parlato di cross selling e lavorato sulla customer journey. Vantiamo inoltre di un valore nell'etica dei marchi delle nostre banche e delle nostre realtà. C'è però un tema che è molto più intangibile: ossia il valore di leadership che i nostri banker, wealth manager e consulenti finanziari hanno nei confronti dei clienti. Questo forse, insieme alla fidelizzazione, è la vera misura del valore della consulenza.”

Focus dell'evento è il panorama demografico: quali sono secondo lei i trend e la situazione attuale?

“La dinamica demografica ha due trend: quello dell'invecchiamento della popolazione, che mi pare che sia al centro del modello di business soprattutto delle industrie che si occupano di Wealth Management con la pianificazione successoria, i servizi fiduciari, e tutto ciò che ha a che fare con il wealth planning, inclusa la previdenza integrativa.

Il tema forse meno inquadrato, su cui bisogna fare ancora delle riflessioni, è quello della finanza dei giovani: qui c'è un tema di segmentazione e comprensione delle loro esigenze.

Spesso è la social identity che guida la comprensione delle idee di acquisto anche su temi di investimento; bisogna fare ancora molto come sistema per creare soluzioni di investimento che vadano nella direzione di questo tipo di esigenze. Appare chiaro che un'industria vecchia deve provare a rigenerarsi, anche con un passaggio generazionale al suo interno, di figure in grado di assolvere questo tipo di funzione.”

Esistono dei movimenti che possono facilitare questo ringiovanimento della demografia?

“Assolutamente sì: noi dobbiamo imparare ad ascoltare molto di più i giovani, e a capire che il loro insieme di valori, le loro aspettative, i loro sogni e le loro propensioni sono completamente diverse dalle nostre.

Dobbiamo costruire delle aziende nelle quali il percorso di crescita per loro è più chiaro, e luoghi in cui vige un’ inclusività e una visione della sostenibilità completamente differente, non solo nella comunicazione, ma nella realtà dei fatti.”

Nella vostra realtà come vi state muovendo in questo senso?

“Proprio questo è il tema: portare i giovani, che spesso sono neutrali o addirittura disamorati e antagonisti rispetto al sistema finanziario, a bordo; lo si può fare parlando di sostenibilità e creando realmente delle aziende che sono inclusive e attente a lavorare insieme nelle diverse generazioni.”

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