23 Novembre 2023
Oggi, presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, il lancio della raccolta fondi "Insieme per le donne", istituita da BPER Banca a favore del Fondo Autonomia, progettato dall'associazione D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza. Antonella Veltri, socia fondatrice e Presidente di D.i.Re, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Oggi è emerso che la libertà femminile va conquistata, conquistata dal basso, anche attraverso l’indipendenza economica e quindi l’autonomia finanziaria, che può determinare l’uscita dalla violenza, delle donne che sono costrette, invece, a rimanere nelle mura domestiche.
Le leggi in Italia ci sono, c’è la Convenzione di Istanbul, che va applicata. Va fatto sì che ogni legge italiana venga rispettata. Non c’è bisogno di nuovi dispositivi legislativi, quello che è stato messo in atto sinora, evidentemente, è un modo per applicare una delle P della Convenzione di Istanbul: la punizione.
Quando, invece, noi parliamo di prevenzione, in quanto il fenomeno della violenza maschile alle donne è un fenomeno strutturale, che richiede la rimozione degli stereotipi.
La violenza economica è una delle forme di manifestazione della violenza più subdola e più nascosta. La riconoscibilità ci è data dal racconto che ci fanno le donne che incontriamo nei nostri centri antiviolenza. Si tratta di un controllo, assolutamente un controllo delle risorse economiche e finanziarie, che magari quella stessa donna porta a casa. Perché non ha contezza del conto corrente, di quanto arriva. Avviene attraverso l’isolamento della donna dalla possibilità di andare avanti nella sua professione, nella carriera, se quella donna lavora. Perché viene relegata al ruolo familiare di chi ha la cura della famiglia, tutta l’attività della cura dei bambini della famiglia è attribuita alle donne, secondo un’organizzazione sociale che è quella del patriarcato.
Approvata una norma in Senato, che va a rafforzare, in base ai tristi eventi di cronaca, quello che è il codice rosso.
Questa rivoluzione culturale deve partire da tutti, sicuramente dalle istituzioni e dalla consapevolezza che non si possono riempire le carceri, pensando di risolvere il problema. Non è questo lo strumento per risolvere il problema della violenza maschile alle donne. Bisogna intervenire sul piano della prevenzione, della formazione. Le nuove norme del codice rosso, così come abbiamo avuto modo di dimostrare nella Commissione Giustizia, che ha udito le nostre avvocate della rete Dire, le nuove norme che sono state approvate ieri dal Senato sicuramente non serviranno ad affrontare i problemi.
Il problema è strutturale, significa che bisogna intervenire dal punto di vista culturale della formazione.”
L’evento di lancio di “Insieme per le Donne” è stato intenzionalmente pianificato in prossimità del 25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per aumentare la consapevolezza e promuovere l’azione contro una forma spesso sottovalutata di abuso che colpisce numerose donne.
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