15 Novembre 2023
Presso l’Aula Magna dell’Università LUISS Guido Carli a Roma, si è svolto il Forum Nazionale delle Telecomunicazioni 2023 intitolato "Connessi per l’Italia – Persone, infrastrutture e servizi per il futuro del Paese” organizzato da Asstel-Assotelecomunicazioni e le Organizzazioni Sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Andrea Missori, Amministratore Delegato Ericsson Telecomunicazioni, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Il tema è paragonare l’Italia agli altri mercati. Abbiamo un’opportunità davanti, quella di utilizzare il 5G come piattaforma per accelerare l’economia di tutti gli altri settori.
Altre nazioni hanno già capito quanto possa essere di valore questo tipo di investimento. Come è stato il 4G per l’app economy: 10 volte l’investimento sulle telecomunicazioni come ritorno sugli altri settori. Come farlo? Serve una politica industriale, serve guardare a lungo termine e mettere insieme l’innovazione tecnologica, l’interesse nazionale e la competitività, trovando il giusto equilibrio.
Dobbiamo investire sull’infrastruttura, dobbiamo investire su quello che è il 5G a banda media, quindi il cosiddetto 5G standalone a tre giga e mezzo. Questa piattaforma permetterà di abilitare i servizi 5G veri.
Perché lo dico? Perché noi lo vediamo nelle nazioni, dove stiamo aiutando a fare il salto in avanti. In India, in Corea, negli Stati Uniti, in Svizzera, in Cina, dove piani nazionali, dove politiche governative, hanno fatto sì che l’incentivazione alle telecomunicazioni crei un ecosistema. E lo diciamo con l’orgoglio di essere un’azienda europea, un campione europeo nelle telecomunicazioni, che ha una forte identità nazionale. Uno dei più grandi centri di ricerca e sviluppo delle telecomunicazioni italiane è di Ericsson. Siamo nel Paese da 105 anni, facciamo ricerca e sviluppo da 45. E cerchiamo di attirare i talenti italiani a fare quel pezzetto di sviluppo, che poi utilizziamo in tutto il mondo.
Ne hanno parlato nel panel gli operatori: è necessario riguardare le politiche regolatorie, evitare di penalizzare i player del mercato delle telecomunicazioni, rispetto alla regolamentazione sul cittadino.
È necessario che loro siano in grado di investire, è necessaria una regolamentazione dello spettro, che non sia una tassa, ma un incentivo ad investire. È necessario aiutare le aziende estere, che investono in Italia, rimuovendo alcuni ostacoli, e per esempio agevolando il credito d’imposta alle committenze straniere, che aiuterebbe altri, come noi, ad aumentare l’investimento in ricerca e sviluppo nel nostro Paese.
Fondi di investimento stranieri, come sempre, bisogna vedere qual è la loro ottica, qual è la loro strategia. E soprattutto, quanto poi interferiscano con quello che, l’onorevole Butti chiamava la sovranità europea e nazionale. Che gli investitori vogliano partecipare all’investimento in Italia e in Europa sono i benvenuti, è chiaro bisogna vedere poi con quale logica e con quale approccio.”
La giornata ha visto la presentazione del consueto Rapporto annuale sulla Filiera TLC predisposto dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, che fotografa la dinamica del mercato delle Telecomunicazioni, l’andamento di tutta la Filiera e le sue sfide per il futuro. La presentazione del Rapporto ha costituito il punto di partenza per una riflessione tra i principali stakeholder istituzionali, i rappresentanti delle sigle sindacali e della Filiera TLC su temi di ampio respiro legati alla trasformazione digitale, alla sostenibilità ambientale, alle politiche occupazionali e alla formazione.
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