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Mattei (UGL) "Italia: €4miliardi di pesce venduto, solo €664milioni pescato in Italia”

“Contrazione delle vendite dei prodotti ittici dovuta alle restrizioni comunitarie, all’aumento dei prezzi, a norme restrittive”

13 Ottobre 2023

Si è svolto oggi, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, l’evento “La Filiera ittica: l’importanza di una comunicazione sostenibile”.
Nel corso dell'incontro, presentata la ricerca “Gli italiani e i consumi ittici. Resistenze, ostacoli e opportunità per facilitare la scelta del prodotto ittico fresco italiano”, promossa dall’UGL Agroalimentare e realizzata dall’Istituto demoscopico Lab21.01.
Paolo Mattei, Segretario Nazionale UGL Agroalimentare, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

“Un primo fattore è quello che c’è un problema della contrazione della vendita del prodotto ittico, dovuto a una serie di fattori. Uno, le restrizioni comunitarie in funzione della cosiddetta ecosostenibilità, dall’altra un aumento dei prezzi è dovuto fondamentalmente a un fattore. Il fattore di alcune norme restrittive, ma soprattutto dell’aumento del caro gasolio e di altri aspetti.

Questi sono gli elementi fondamentali per cui, oggi, noi facciamo questo convegno, per voler dire anche un’altra cosa importante, che probabilmente è quella principale.

Noi pensiamo che L’ecosostenibilità è un compromesso, non si può immaginare alla sostenibilità, se questa sostenibilità non è sostenuta da un processo economico e sociale. Questo questo compromesso va trovato. Va trovato perché, altrimenti, noi andremo ad indebolire una filiera e a non fare cose nuove. Ma l’altro aspetto fondamentale è  che noi dobbiamo avere una maggiore incisività a livello comunitario, perché il dumbing che si crea, noi siamo soggetti a delle regole: al fermo pesca, a tutte queste cose. Quindi tutti fattori che incidono per l’eco sostenibilità, e tutto il resto dei paesi dall’altra parte del Mediterraneo, che non hanno questi obblighi. Quindi, questo è un primo problema.

L’altro problema è quello di una sostenibilità del prodotto e anche della sfera economica della pesca in Italia.

Se uno pensa che, nel 2022, per circa un valore di 4 miliardi di pesce venduto sui banchi italiani, soltanto 664 milioni è il pescato in Italia. Ma non è perché non si può pescare di più, è perché noi abbiamo dei vincoli. E perché, tra l’altro, abbiamo anche dei vincoli, oggi, anche per quanto riguarda l’acqua coltura.

L’acquacoltura può essere un elemento, un ammortizzatore,  visto che c’è un questo maggiore consumo di pesce, ma l’aumento del 35% dei costi demaniali, sicuramente, non facilitano, insieme ad altri processi, quest’aumento della produzione di pesce.”

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