12 Ottobre 2023
Michele Crisci, Presidente e AD Volvo Car Italia S.p.A., in occasione del Quattroruote Next, il nuovo evento, ideato e organizzato da Quattroruote, tenutosi agli IBM Studios di piazza Gae Aulenti a Milano, sul settore dell’automotive, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Quattroruote Next è un evento ormai che fa parte della tradizione del mondo dell'Automotive in Italia, parliamo naturalmente dell'editore del quotidiano, con anche la parte online, tra i più importanti in Europa, sicuramente il più importante in Italia.
Importante perché bisogna capire qual è il sentire anche della stampa, dei media su quello che sta avvenendo nel mondo dell'Automotive che è un mondo abbastanza sotto pressione per tutta una serie di situazioni che stanno sperabilmente evolvendo nella direzione giusta.
Quindi è molto importante capire qual è la visione. Credo che si connetterà anche il Ministro Salvini, questa mattina almeno così mi hanno detto, quindi cerchiamo di capire anche quali sono le intenzioni del governo".
Quali le sfide per un futuro sostenibile?
"Io credo che le sfide per il futuro sostenibile siano quelle dell'accoglimento in Italia delle nuove tecnologie su cui le case stanno investendo, parliamo di elettrificazione oggi, parliamo di idrogeno un domani, parliamo di infrastrutture per la ricarica, parliamo di tutta una serie anche di agevolazioni fiscali che magari il governo potrebbe iniziare a intraprendere
come hanno fatto tutti gli Stati europei che ci sono intorno e in cui tanto successo stanno avendo le nuove motorizzazioni.
L'augurio è davvero che tutto questo possa trascinare anche la riconversione industriale italiana che è tanto importante per il nostro PIL, che tanta eccellenza ha contribuito a portare l'Italia nel mondo. Ci sono tante opportunità, l'importante è avere un programma per coglierle tutte".
La quota di mercato dell'auto elettrica in Italia scende, Lei cosa ne pensa?
"Penso che l'Italia continua ad avere una narrazione negativa o comunque non positiva riguardo l'elettrificazione, ci sono troppi pali e paletti con cui ci autogiustifichiamo per non passare decisamente verso le nuove tecnologie.
Il mondo intorno a noi sta cambiando, il 30% di immatricolazione di elettrico in Germania in agosto secondo me deve far capire a tutti che il momento di evolvere. Naturalmente dobbiamo pensare tutti alla sostenibilità, che è giusto che sia ambientale ma anche economica e sociale.
Ma, affinché la sostenibilità ambientale diventi economica e sociale, ci vuole un programma di governo che vada d'accordo con l'industria che noi rappresentiamo, che già sta facendo molti investimenti in questa direzione, quindi chiaramente bisogna accompagnare la riconversione".
Come vede questo mercato nei prossimi 10 anni?
"Ma io mi auguro davvero che il mercato italiano possa riprendere il passo, riprendere a correre come stanno facendo i mercati europei, la media in Europa di auto vendute elettriche è intorno ormai al 18-19%, con delle punte straordinarie come ad esempio il Nord Europa, l'Italia continua ad essere ancorata a un 3,5-4%, quindi c'è molto lavoro da fare e soprattutto c'è molta narrazione, come dicevo prima, da cambiare in favore dei clienti che hanno voglia di passare alle nuove tecnologie e vanno accompagnati".
Per quanto riguarda la vostra gamma di prodotti, quanto c'è la scelta dell'elettrico e quanto si pensa ad una scelta libera del consumatore?
"La scelta che ha fatto Volvo è molto importante, noi abbiamo detto che dal 2030 in avanti produrremo solo auto elettriche e dal gennaio del 2024 abbandoneremo definitivamente il diesel, proseguiremo con i plug-in hybrid, ma l'Italia
penso che entro il 27-28 al massimo passerà definitivamente all'elettrico".
Meglio elettrico, meglio idrogeno?
"Ma io penso che ci sono delle soluzioni che sono legate anche dalla temporalità, quindi io penso che l'elettrico oggi sia una risposta già tecnologicamente molto avanti e pronta, l'idrogeno sicuramente sarà una soluzione in futuro magari per i trasporti pesanti e poi mano mano anche per quelli leggeri.
Non credo che una debba essere prevalente sulle altre, penso che però sia importante capire che ci sono delle tecnologie che devono abbandonare il motore endotermico".
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