19 Luglio 2023
Presentati oggi i risultati di “Beyond Visual Attention”, il primo studio in Europa - promosso da OMG con Ainem, Ipsos e Nielsen - che integra machine learning, AI e neuroscienze per misurare l’attenzione agli stimoli pubblicitari. Nora Schmitz, Head Audience Measurement & Media Dev., Ipsos, in occasione dell’evento di presentazione di ‘Beyond Visual Attention’, ha dichiarato al Giornale d’Italia:
“Nell’ambito di questa ricerca, ci siamo occupati dell’inserimento nei contesti abituali. È stata veramente un’avventura molto interessante, perché la cosa che abbiamo fatto è che abbiamo adattato le nostre tecnologie, i nostri software, i nostri algoritmi, per consentire la misurazione nella vita vera.
Quindi per seguire le persone, per esempio, negli ambienti domestici, in cui effettivamente fruiscono spesso la televisione, consentendo loro di navigare in modo libero nei contenuti.
Senza questo approccio, non avremmo scoperto tantissime cose di grandissimo interesse, perché la vita vera è una cosa che si mette in mezzo, nell’attività di comunicazione, le distrazioni in ambiente domestico sono tantissime. Da mi devo alzare per girare il minestrone, oppure seguo un programma ma devo stirare le camice, oppure ancora sdraiato a letto sono molto più attenta ai programmi un po’ meno alla pubblicità. Anche nel mobile, abbiamo consentito alle persone di navigare nei veri contenuti che utilizzano quotidianamente, non abbiamo proposto stimoli artificiali. E quindi, per esempio, li abbiamo potuto osservare nei veri social feed che è utilizzano tutti i giorni. Questo ci ha consentito veramente di aggiungere significato e comprendere moltissimi fenomeni.
Quindi abbiamo lasciato i soggetti liberi di essere disturbati dal loro normale ambiente circostante. La nostra quotidianità è irta di distrazioni: il bambino che mi sale sulle ginocchia, il gatto, passa davanti allo schermo, le incombenze dell’attività domestica.
Un altro aspetto molto importante, abbiamo misurato la televisione e il mobile sugli stessi individui.
Anche questo ha consentito di capire cose veramente molto interessanti. Che non sarebbero emerse se avessimo misurato televisione e mobile su persone diverse.
Per esempio, abbiamo scoperto che l’atteggiamento attentivo nei confronti della pubblicità, quindi l’essere più o meno attenti della media alla pubblicità, oltre naturalmente essere legato al device, è anche veramente una caratteristica della persona.
Sette persone su dieci, se prestano più attenzione della media i contenuti pubblicitari della televisione, prestano anche più attenzione della media ai contenuti pubblicitari su mobile.”
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