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Maioli, Crédit Agricole Italia: “Banche a rischio? Nessuna preoccupazione per mercato italiano”

“Caso Credit Suisse? La Svizzera non ha applicato le norme della BCE ed era già in difficoltà da anni. Deutsche Bank? Credo si sia trattato soprattutto di una scelta comunicazionale non felice in un momento di insicurezza del mercato”. L’intervista a Il Giornale d’Italia

31 Marzo 2023

Giampiero Maioli, ceo di Crédit Agricole Italia a Il Giornale d’Italia:

“Nella giornata di oggi è emerso che c’è un parterre di imprese italiane che crescono continuamente e hanno un livello qualitativo straordinario: il 70-80% di loro esportano, sono agili, hanno assunto che ormai gli eventi straordinari sono quotidiani e li sanno gestire. Penso che ormai ci sia una classe imprenditoriale che forse non ha eguali negli altri paesi e rappresenta un motivo di fiducia per il futuro.

Sul ruolo delle banche per favorire la crescita delle imprese sul territorio: “Ci sono a mio avviso tre pilastri sui quali un gruppo bancario come il nostro può agire. Il primo è quello di assicurare liquidità: abbiamo visto con la crisi di queste settimane che anche se non bisogna estremizzare, bisogna fare attenzione alla liquidità, poi il tema ESG che sarà sempre più pressante nel futuro; il tema della catena di fornitura (la supply chain) per cercare di rendere le imprese autonome e indipendenti da tutti i rischi globali e infine la grande sfida della transizione energetica”.

Maioli: “Crisi banche americane avvenuta in contesti diversi da quello europeo. Credit Suisse e Deutsche Bank? Avevano già punti di debolezza”

“Penso che le crisi che si sono avverate nelle settimane precedenti sono avvenute in contesti completamente diversi dal nostro. La crisi californiana ha fatto emergere il fatto che solo le prime 10 banche americane erano sottoposte a regole strette della Federal Reserve. In Europa la situazione è completamente diversa: ci siamo anche un po' lamentati come sistema bancario dell’eccesso di regole ma abbiamo visto che queste proteggono non solo il sistema bancario ma anche i clienti.

Per quanto riguarda Credit Suisse, spiega: “Si tratta di un caso particolare perché la Svizzera non ha applicato le norme della Bce ed era una banca già in difficoltà da tantissimi anni, così come Deutsche Bank che ha sempre manifestato qualche punto di debolezza. In quel caso credo si sia trattato soprattutto di una scelta comunicazionale non felice in un momento di insicurezza del mercato. Credo però che il lavoro di rafforzamento che hanno fatto le banche sia eccezionale e che oggi sono più liquidite, patrimonializzate con un’ottima redditività e credo non si debba avere alcuna preoccupazione né alle banche italiane né alle grandi banche che lavorano sul mercato italiano.”

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